URGENZA STIPENDI

Ex Gkn, Qf diserta il tavolo in Regione: 180 lavoratori in attesa dello stipendio

"Un comportamento gravissimo", ha tuonato il consigliere per lavoro e crisi aziendali Valerio Fabiani sull'assenza di Qf

Ex Gkn, Qf diserta il tavolo in Regione: 180 lavoratori in attesa dello stipendio
Pubblicato:
Aggiornato:

Questa mattina, giovedì 8 febbraio 2024, in Regione, al tavolo coordinato da Valerio Fabiani sulla vertenza ex Gkn ora Qf, è emersa "l’urgenza massima di provvedere al sostentamento di 180 famiglie".  Un tavolo fissato in una data suggerita dalla stessa Qf che però non si è presentata. Una data che coincide con lo scadere del termine per il pagamento degli stipendi di gennaio 2024.

"Un comportamento gravissimo"

Gennaio è il primo mese scoperto dopo la cessazione della cassa integrazione il 31 dicembre 2023 per decine di lavoratori, i quali ora attendono lo stipendio. In palazzo Strozzi Sacrati erano presenti Regione, Città metropolitana, Comune di Firenze e Comune di Campi, e  le organizzazioni sindacali e le rsu, in rappresentanza di 180 famiglie che da domani potrebbero non avere più il sostentamento. Ma Qf non si è presentata.

"Un comportamento gravissimo – ha commentato Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani –. Ci aspettiamo che, non avendo potuto parlare di ammortizzatori sociali, domani si proceda senz’altro al pagamento degli stipendi e che il prossimo 13 febbraio, anche questa una data proprosta da Qf, si possa avviare la discussione sui contenuti del Piano sociale, indicati per legge, che è anche il presupposto per agganciare gli ammortizzatori sociali".

I requisiti del Piano sociale

Sono questi i requisiti del Piano sociale previsti dalla legge 234/2021 (articolo 1, comma 228), richiamata dal Tribunale di Firenze che ha accolto il ricorso Fiom, annullando i licenziamenti e imponendo la procedura del cosiddetto ‘decreto Orlando’:

a) Le azioni programmate per la salvaguardia dei livelli occupazionali e gli interventi per la gestione non traumatica dei possibili esuberi, quali il ricorso ad ammortizzatori sociali, la ricollocazione presso altro datore di lavoro e le misure di incentivo all'esodo;

b) le azioni finalizzate alla rioccupazione o all'autoimpiego, quali formazione e riqualificazione professionale anche ricorrendo ai fondi interprofessionali;

c) le prospettive di cessione dell'azienda o di rami d'azienda con finalità di continuazione dell'attività, anche mediante cessione dell'azienda, o di suoi rami, ai lavoratori o a cooperative da essi costituite;

d) gli eventuali progetti di riconversione del sito produttivo, anche per finalità socio-culturali a favore del territorio interessato;

e) i tempi e le modalità di attuazione delle azioni previste.

Seguici sui nostri canali