quel sogno nel cassetto

Massimo Bertacci: «Quello che mi ha dato la musica lo restituisco ai miei allievi»

Massimo Bertacci: «Quello che mi ha dato la musica lo restituisco ai miei allievi»
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L'intervista completa su Bisenziosette del 6 maggio 2022 a questo link.

Massimo Bertacci, la musica, il sogno, gli allievi

Dal 1878 in via S. Vincenzo al n. 12, in pieno centro storico, esiste la Società Corale Guido Monaco, luogo culto per i pratesi, residenza della musica lirica e di tempi scanzonati.

Da dieci anni, qui si studia canto con il maestro Massimo Bertacci, cantante e vocal coach che ha avuto il coraggio e quel pizzico di follia di dare una veste pop ad un luogo storico. In questo mese, ricorre il decennale di questa scuola. Incontriamo Massimo Bertacci che ci accoglie nella sua sala canto per ripercorrere con lui le tappe più importanti di questa vita dedicata alla musica.

Massimo, lei canta da quando è nato o poco più, come si è manifestato questo talento?

«La grande ispirazione, è arrivata quando ero molto piccolo, avevo 4 anni e rimasi subito affascinato dal coro della chiesa, tutte quelle voci che si amalgamavano in modo così armonico mi facevano sognare. Poco tempo dopo entrai a far parte di quel gruppo e a 5 anni debuttai come solista la notte di Natale con il brano “Ninna nanna a Gesù Bambino” di Brahms. Da lì in poi non mi sono più fermato, mentre crescevo, la passione della musica cresceva con me. Nel periodo dell’adolescenza ho iniziato davvero a fare sul serio esercitandomi per due ore al giorno sia con l’insegnante che da solo nel piccolo studio che avevo ricreato a casa, quattro mura che racchiudevano un mondo».

L'intervista completa su Bisenziosette del 6 maggio 2022 a questo link.

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