Una storia millenaria

Scoppio del carro a Firenze, tra presente e passato

Secondo le cronache antiche tutto ebbe origine mille anni fa, al tempo delle crociate, quando Firenze stava ritrovando il suo splendore sotto la protezione di Matilde di Canossa

Scoppio del carro a Firenze, tra presente e passato
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E alla fine è andato tutto bene. Volo perfetto per la colombina che ha tenuto col naso all’insù fiorentini e centinaia di turisti che hanno assiepato piazza Duomo.

Partita dall'altare della Cattedrale, la 'colombina' ha raggiunto il carro di fuoco, detto Brindellone, posizionato tra Duomo e Battistero e poi è tornata indietro senza alcun intoppo.

La tradizione tramanda che se riesce a rientrare è segno di speranza e di buoni raccolti.

Una storia millenaria

La sua origine si perde nella notte dei tempi e nella leggenda celando una simbologia legata alla Pasqua cristiana che ancora oggi viene studiata dagli storici.

Secondo le cronache antiche tutto ebbe origine mille anni fa, al tempo delle crociate, quando Firenze stava ritrovando il suo splendore sotto la protezione di Matilde di Canossa.

Correva l'anno 1099 quando l'esercito crociato di Goffredo da Buglione conquistò Gerusalemme. Con lui c’erano oltre 2.500 fiorentini, guidati da Pazzino de' Pazzi. Questo eroico fiorentino, secondo la tradizione, fu il primo ad innalzare l'insegna cristiana sulle mura della città santa.

In riconoscenza di ciò si narra che Goffredo avrebbe donato a Pazzino tre frammenti della pietra del Santo Sepolcro di Cristo. Le pietre furono portate a Firenze e conservate prima nel Palazzo Pazzi, poi nelle chiese di Santa Maria Sopra Porta, di San Biagio e quindi dei Santissimi Apostoli, dove si trovano tutt’oggi.

La tradizione dice ancora che i crociati il sabato Santo, dopo la liberazione di Gerusalemme, si fossero radunati in preghiera nella chiesa della Resurrezione e avessero distribuito con torce e candele il fuoco santo che lì ardeva.

Tradizione che ha radici lontane

Per commemorare questo evento a partire dalla fine del XII secolo cominciò anche a Firenze l'usanza di accendere il fuoco pasquale con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre pietre portate da Pazzino. Il fuoco veniva poi benedetto e distribuito in Cattedrale ai fiorentini che lo riportavano nelle proprie case per accendere il focolare domestico.

Successivamente cominciò l’usanza di trasportare il fuoco santo all’interno di una splendida lanterna rinascimentale.

Poi, veniva condotto in Duomo su un carro. Nei secoli questo carro andò ad arricchirsi di decorazioni, tra cui fiaccole e poi razzi e fuochi d'artificio.

L'attuale Carro – detto dai fiorentini “il brindellone” – fu disegnato agli inizi del Seicento ad opera del grande architetto, esperto di teatro e di effetti pirotecnici: Bernardo Buontalenti.  A partire dal 1515-20, sotto il pontificato di Leone X (Giovanni de' Medici), il giorno di Pasqua prese inizio il tradizionale "Scoppio del Carro" con le stesse modalità con le quali ancora oggi si svolge.

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