DUE CASI SIMILI

Sabri Jaballah morì come Luana D'Orazio: i responsabili patteggiano ancora la condanna

Quattro i dirigenti dell'azienda di Montale condannati con pena sospesa. Una delle numerose similitudini fra i casi dei due giovani

Sabri Jaballah morì come Luana D'Orazio: i responsabili patteggiano ancora la condanna
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Erano le 8:30 del 2 febbraio del 2021 quando Sabri Jaballah perse la vita mentre stava lavorando nella fabbrica Millefili di via Garibaldi a Montale, Pistoia. Il ragazzo appena 22enne residente a Prato fu stritolato dalla macchina apriballe mentre stava effettuando le operazioni di pulizia.

Una morte molto simile a quella capitata all'altrettanto giovane Luana D'Orazio a pochissimi chilometri di distanza, così come simile è stata la sentenza nei confronti dei loro datori di lavoro. Inaccettabile per i parenti di entrambe le vittime.

Patteggiate le quattro condanne

Nella mattina di ieri, mercoledì 20 dicembre 2023, al Tribunale di Pistoia si è chiusa la vicenda giudiziaria riguardante la morte di Sabri Jaballah. Come per Luana D'Orazio, sono stati i datori di lavoro gli indagati in quanto colpevoli di aver rimosso dolosamente le misure di protezione ai macchinari ai quale i due giovani stavano lavorando.

Per la morte del ragazzo sono quattro le condanne inflitte per omicidio colposo e rimozione o omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Tutti e quattro i colpevoli hanno patteggiato la loro condanna: 1 anno e otto mesi con pena sospesa per Gabriele Galli, bolognese di 48 anni, era l'amministratore delegato della Millefili; un anno e sei mesi per omicidio colposo con pena sospesa per Andrea Rosati, 64 anni di Prato, responsabile del servizio di protezione e prevenzione della ditta; un anno e dieci mesi con pena sospesa per Fabio Faggi, 56 anni di Firenze, responsabile di produzione ed infine 1 anno e dieci mesi con sospensione della pena per Alessandro Reali, 61 anni di Montemurlo, responsabile di stabilimento.

Il giudice del Tribunale di Pistoia ha poi stabilito una sanzione pecuniaria di 85mila euro nei confronti della ditta Millefili Spa per la sua responsabilità amministrativa. L'indagine ha portato il risarcimento per 9 membri della famiglia di Sabri Jaballah e il completo adeguamento della ditta sui sistemi di sicurezza.

La similitudine con il caso Luana D'Orazio

Come detto in apertura sono tanti i punti in comune con le due morti sul lavoro. A partire dalla giovane età delle due vittime, entrambe 22enni, passando per la vicinanza dei luoghi dei fatti (Luana morì in una fabbrica di Montemurlo) e la causa - la rimozione dolosa dei mezzi di protezione e di misure di sicurezza - fino alla condanna.

I condannati hanno infatti in entrambi i casi patteggiato la sentenza, peraltro con sospensione della pena e nessuna menzione nel casellario giudiziario. Una giustizia vuota, una giustizia che non può soddisfare i parenti di Sabri Jaballah.

"Nessuno dei condannati ci ha fatto le condoglianze, nemmeno per telefono. Se ne fregano - ha detto amaramente il padre di Sabri intervistato al TGR -. Questa non è giustizia".

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