SANITà

Medici di base: rischio paralisi

L'approfondimento uscito già un anno fa sul settimanale locale Bisenziosette evidenziava un tema che ai tempi dell'epidemia fa riflettere alla luce di tutto quello che è successo.

Medici di base: rischio paralisi
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Tra pre pensionamenti e diminuzione di neolaureati che si affacciano al mondo della medicina d’urgenza quella della carenza di organico tra i camici bianchi del pronto soccorso sta diventando una vera e propria emergenza. Ma  l’allarme lanciato dalla medicina d’urgenza per la carenza di medici in realtà non sia l’unico. Anzi forse il primo tra tutti è arrivato proprio dalla libera professione per eccellenza, ovvero dai medici di base.

Medici di base: rischio paralisi

Bisenziosette già lo scorso anno aveva trattato il problema con alcune interviste a medici di base e al loro sindacato che aveva spiegato che in tre anni (dal 2018 al 2020) andranno in pensione circa la metà dei medici di base in molte città e non c’è per adesso un ricambio di dottori.
Il rischio paralisi per i medici di famiglia c’è ed è concreto in tutta Italia, non solo nella provincia di Prato o nella piana fiorentina, dove comunque si farà sentire da qui al 2020.
Le cause erano state esaminate insieme a Alessandro Benelli, segretario provinciale della Fimmg, il sindacato dei medici di base e sono ancora oggi le stesse.
I grossi cambiamenti che hanno portato a questa situazione di rischio paralisi anche nel mondo della medicina di base sono stati principalmente due secondo i medici stessi: mettere a numero chiuso le università di medicina e istituire un corso di formazione in medicina generale che prevede costi elevati.

L’appello dei medici di famiglia

Due cose che fino a qualche anno fa non c’erano, risultato: prima si avevano molti più medici di base di ora e quindi non ci sarà abbastanza ricambio generazionale da qui a tre anni per sopperire a tutte le mancanze di chi andrà in pensione.
Quello per cui adesso quindi si stanno battendo anche i sindacati dei medici di base infondo sono le stesse cose che si chiedono per la medicina di urgenza: finanziare borse di studio, cambiare le modalità di accesso all’Università e soprattutto e prima di tutto fare un’azione di programmazione decisa che miri a portare a un incremento dei medici. Che siano d base, d’urgenza o di tutto ciò che riguarda il sistema sanitario nazionale.

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