IL PUNTO

Crollo cantiere Firenze, indagini su due filoni: alcuni tecnici interrogati, due operai assenti nella Cassa edile

Domani sabato 24 febbraio sarà celebrato il funerale di Luigi Coclite. Le altre salme rientreranno nei Paesi d'origine delle vittime

Crollo cantiere Firenze, indagini su due filoni: alcuni tecnici interrogati, due operai assenti nella Cassa edile
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Ritrovato il corpo della quinta vittima e sigillati i cantieri, finiti sotto sequestro, sono entrate nel vivo le indagini sul crollo del cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze. Alcuni tecnici responsabili dei lavori nel cantiere del crollo di Firenze sono stati sentiti in questi giorni dalla polizia giudiziaria ma, secondo quanto emerge, ad ora sono stati interrogati soltanto come persone informate sui fatti, cioè come testimoni ascoltati per le prime informazioni.

Il fascicolo aperto per omicidio plurimo colposo e disastro colposo è tutt'ora senza indagati. Le indagini intanto si susseguono seguendo due filoni.

Indagini tecniche

Come detto sono stati già interrogati alcuni tecnici incaricati della direzione dei lavori, quelli della progettazione e direzione delle opere strutturali e il responsabile dei lavori. Non è da escludere che presto ne saranno sentiti altri o che gli stessi siano nuovamente ascoltati.

I pm di Firenze nel frattempo organizzeranno le perizie tecniche sul cedimento strutturale, ma ci vorrà ancora tempo per affidare gli incarichi ai consulenti. Una perizia riguarderà lo stato della trave che ha ceduto ma gli accertamenti potrebbero riguardare anche altri aspetti delle varie fasi di costruzione.

Come raccontato nei giorni scorsi, il titolare della M.I.N.A. srl, la ditta di Fidenza occupatasi della messa in possa della trave, Ettore Longinotti, pur legato dal segreto istruttorio, ha ammesso di conoscere le criticità presenti nel cantiere ma di come tutto fosse stato eseguito correttamente dalla sua ditta.

"La trave è stata ancorata prima di Natale - ha spiegato -. Le altre sono state posizionate a gennaio. Non posso dire quali siano le criticità trovate, le so ma non sta a me dirlo. Noi avevamo fatto il nostro lavoro correttamente".

Le indagini potrebbero dunque concentrarsi sui supporti su cui quella trave fu poggiata, vedi il dente andato sbriciolato durante il crollo.

Lavoratori irregolari

L'altro filone di indagini riguarda i lavoratori rimasti uccisi e feriti nel crollo del 16 febbraio scorso. Dei cinque morti, due di essi non sarebbero stati assunti regolarmente e altri due sarebbero stati invece senza permesso di soggiorno. Eppure, nonostante tutto, si trovavano a lavorare in quel cantiere. Dei due senza il permesso di soggiorno, uno era senza contratto depositato alla Cassa edile, un altro, il giovane di 24 anni, nemmeno risulterebbe esistere nel database, come spiegato dalla Rai.

Nel frattempo a denunciare la critica situazione dei lavoratori ci aveva pensato anche l'Imam di Firenze Izzedin Elzir. Nel cantiere di via Mariti sarebbe infatti stato adottato il caporalato, con gli operai a cedere anche fino a metà del proprio stipendio a chi quel lavoro glielo aveva dato.

Per gli operai deceduti, terminate le autopsie, sarà tempo di rientrare presso i propri Paesi di origini e le proprie famiglie. Domani sabato 24 febbraio alle ore 10 sarà celebrato il funerale di Luigi Coclite - l'unica vittima italiana del crollo, la cui autopsia è già stata effettuata -  nella chiesa di San Jacopo a Vicarello, Collesalvetti, nel comune della provincia di Livorno dove da tempo risiedeva.

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