urge un intervento

Cinghiali distruggono ettari di campi da golf: la rabbia

Ennesimo caso dove i protagonisti sono gli ungulati. Danni economici enormi per un fenomeno sempre più in crescita

Cinghiali distruggono ettari di campi da golf: la rabbia
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Sono una famigliola di 12 -15 cinghiali, che ogni notte fanno visita ai campi da golf. Siamo a Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze. Non è un caso isolato, ma anzi. E soprattutto non è la prima volta.

“Tutte le notti da mesi arriva una quindicina di cinghiali - ha raccontato Christopher Cowie, presidente dell’associazione Montelupo Golf Club del Comune di Montelupo Fiorentino.

Scavano nel terreno alzando zolle. Tanta la rabbia. Soprattutto per le poche soluzioni. Il risultato sono gli oltre 45 ettari, mangiati dai cinghiali, che vanno a cercare il terreno più morbido. Una musica, appunto, che non cambia. E ogni anno è peggio.

"Quest’anno gli attacchi sono di più", ha aggiunto Cowie.

La prassi è la stessa. Segnalazione al sindaco, che a sua volta pone il problema alla Regione Toscana. Sperando in un intervento per il contenimento.

Il manto erboso del campo da golf distrutto

Cinghiali, sempre più vicino alle città

A Firenze li hanno avvistati in un parco giochi. Poi all'interno degli orti sociali. A Lucca, in Garfagnana per la precisione, hanno fatto razzia nei campi di farro. Inutile dire tanta la paura e i danni economici per gli agricoltori.

La hit parade dei danni

Gli ungulati si mangiano l’agricoltura e contribuiscono all’abbandono di terreni fertili, alla chiusura delle aziende agricole e alla perdita di posti di lavoro. E' una denuncia quella di Coldiretti Toscana che va avanti da anni.

"La presenza fuori controllo di migliaia tra cinghiali, caprioli, daini in Toscana riduce la capacità degli agricoltori di produrre cibo allontanando l’obiettivo della sovranità alimentare, minaccia la biodiversità di campagne e boschi e rappresenta un pericolo per la sopravvivenza di molti dei prodotti del paniere Made in Tuscany e delle specialità agroalimentari in estinzione che sono spesso legate a frazioni e piccole comunità", sostengono dall'associazione di categoria.

In Toscana si contano circa 300mila esemplari

In dieci anni i danni alle coltivazioni denunciati dagli agricoltori hanno raggiunto i 20 milioni di euro (quasi 1,7 milioni nel solo 2021). L’80% sono imputabili ai cinghiali la cui popolazione, secondo una stima di Coldiretti Toscana, ha superato i 300 mila esemplari. Tante sono le coltivazioni danneggiate dai cinghiali tanto che Coldiretti Toscana ha stilato una vera e propria hit parade regionale presentata a margine dell’evento dei Custodi della Biodiversità.

Ai primi posti c’è l’uva i campi di mais e cereali, sia nella fase di semina che maturazione, il favino e le erbe mediche utilizzate per l’allevamento del bestiame. Poi lenticchie e legumi, farro ed orzo, castagne ed ortaggi a pieno campo per finire con le piante del bosco e le coltivazioni di girasole.

Gli ungulati entrano nelle vigne per banchettare con l’uva dei viticoltori con cui fanno il vino, distruggono i campi di mais e di grani per la produzione di farina, devastano i terreni seminati a legumi, farro, girasole ed ortaggi coltivati per finire sulle tavole dei consumatori, grufolano nei prati dove gli allevatori producono il fieno per il bestiame e brucano le gemme di alberi e piante compromettendo la ricrescita del patrimonio boschivo.

"Oggi gli ungulati non rappresentano più solo una calamità per l’agricoltura ma un problema che tocca da vicino  tutta la collettività - dicono sempre da Coldiretti - Gli episodi di esemplari di cinghiali nei parchi giochi o a spasso nei centri abitati è ormai all’ordine del giorno così come purtroppo gli incidenti stradali".

Due i tristi primati della Toscana per quanto riguarda la sicurezza: il numeri di morti (3 nel 2021) e di incidenti stradali (20 nel 2021) secondo l’Asaps.

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