Blitz della finanza alla filiera del falso. Sequestrati prodotti contraffatti per un valore di oltre 5milioni di euro

Sequestrati oltre 10 milioni di articoli con marchi contraffatti e pericolosi per la salute pubblica cui immissione in commercio avrebbe permesso un illecito profitto stimabile in oltre 5milioni di euro. E' l'ennesimo colpo della Guardia di finanza di Prato alla filiera del falso nell'operazione "Rispetto delle regole".

L'indagine

Nulla è stato lasciato al caso nell'operazione delle fiamme gialle, che ha visto un'attività ispettiva con pedinamenti e un approfondita consultazione delle banche dati. Da qui è stato scoperchiato il vaso di pandora con il controllo di 13 attività commerciali che hanno portato al sequestro di circa 10,5 milioni di prodotti, all'identificazione di 361 soggetti, e al controllo di 254 autoveicoli.

L'attività dei finanzieri ha permesso di individuare una serie di irregolarità alla vigente normativa in materia di tutela della salute dei consumatori, sicurezza dei prodotti alimentari nonché tessili in termini di contraffazione.

Il sequestro nel dettaglio

Tra i prodotti sequestrati si riportano 1,5 milioni di capi di abbigliamento e 4,2 milioni di accessori contraffatti, tutti riconducibili a noti marchi dell’alta moda, oltre 7000 metri di tessuto contraffatto nonché 20 cliché e 15 punzoni necessari alla stampa dei marchi contraffatti, che sarebbero stati in grado di trasformare in un solo giorno oltre 85mila capi di abbigliamento anonimi in capi contraffatti.

Non solo capi di abbigliamento, ma anche giocattoli e prodotti alimentari

Un valore commerciale stimabile di circa un milione di euro giornalieri, oltre a 3,6 milioni integratori alimentari , per la mancata indicazione della categoria e delle sostanze nutritive che caratterizzano i prodotti, la dose raccomandata, le avvertenze e l'effetto nutritivo, il mancato utilizzo della lingua italiana per tutte le indicazioni – 167.000 giocattoli, 570.000 prodotti di bigiotteria, 4000 cosmetici, tutti privi delle indicazioni previste dalla normativa vigente e possibilmente dannosi per la salute degli acquirenti.

L’immissione in commercio dei prodotti irregolari sequestrati dalle Fiamme gialle avrebbe permesso un illecito profitto stimabile in circa 5,5 milioni di euro.