Il verdetto

Amanda Knox a Firenze, confermata la condanna. E lei scappa in lacrime

Delitto Meredith per i giuidici l'ex coinquilina calunniò Patrick Lumumba accusandolo di essere il colpevole

Amanda Knox a Firenze, confermata la condanna. E lei scappa in lacrime
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Amanda Knox, l'ex coinquilina di Meredith Kercher è  stata condannata a 3 anni dalla corte d'assise d'appello di Firenze in cui doveva rispondere all'accusa di nei confronti di Patrick Lumumba, titolare di un pub del capoluogo umbro che era stato citato come assassino di Meredith dalla stessa Knox, che fu assolta in via definitiva, dopo un'alternanza di condanne e assoluzioni.

L'amarezza dell'ex studentessa

L’americana oggi 36enne ha già scontato gli anni di carcere, avendone trascorso quattro a Perugia dopo la condanna in primo grado per l’omicidio. Disposti anche cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e pagamento delle spese processuali.  «Una sentenza ingiusta, un errore giudiziario, perché io sono innocente», ha detto dopo essere scoppiata in lacrime alla lettura della sentenza ed aver abbracciato a lungo il marito.

Ora un nuovo ricorso

Gli avvocato difensori di Amanda hanno già annunciato che la vicenda non finisce oggi, 5 giugno 2024. "Entro 60 giorni verranno depositate le motivazioni e poi sicuramente impugneremo davanti alla Cassazione", le parole dei difensori della Knox, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia.

 

Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek: 

Le dichiarazioni spontanee

La giovane americana aveva rilasciato dichiarazioni spontanee alla corte fiorentina: "Il 5 novembre 2017 è stato il giorno peggiore della mia vita. Sono stata interrogata per ore nella notte in una lingua che conoscevo a malapena, ero a milioni di chilometri di distanza dalla mia famiglia, mi hanno detto che sarei andata in carcere per 30 anni se non avessi ricordato tutto e mi hanno dato anche scappellotti in testa per farmi ricordare quello che non ricordavo".

E poi ancora: "Ho scritto quel documento (il memoriale) di cui si parla in questo processo per difendermi e per allontanare le accuse. Ero una ragazza di vent’anni, ingannata e maltrattata dalla polizia, che in un momento di crisi cercava di fare la cosa giusta. Per questo chiedo umilmente alla Corte di dichiararmi innocente".

Le parole sul profilo X

"Il 5 giugno entrerò nella stessa aula di tribunale in cui sono stata condannata per un crimine che non ho commesso. Anche questa volta sarò lì per difendermi. Spero una volta per tutte di pulire il mio nome dalle false accuse. Buona fortuna" aveva scritto la Knox sul suo canale social. E conclude, in italiano: "In bocca al lupo".

L'assoluzione per il delitto Meredith

A Firenze, i giudici della Corte d'Assise d'Appello la condannarono il 30 gennaio 2014 insieme a Raffaele Sollecito. Il successivo ricorso in Cassazione da parte degli imputati fu, invece, accolto chiudendo la vicenda giudiziaria con l'assoluzione dei due ex fidanzatini

La calunnia a Lumumba

Ora Amanda Knox deve difendersi nuovamente dall'accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba che la donna, all'epoca ventenne, aveva indicato come l'assassino di Merdith nel corso di un interrogatorio. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha successivamente stabilito che l'interrogatorio fu irregolare e da questo pronunciamento vi fu un ulteriore ricorso dell'americana che ha dato il via all'attuale processo. Sempre a Firenze potrebbe essere presente anche Lumumba che da anni non incontra la Knox dopo che lo aveva accusato di essere l'assassino di Meredith.

Rudy Guede unico condannato

Per il delittoKercher è stato condannato in appello a 16 anni con l'accusa di concorso in omicidio il 36enne invoriano Rudy Guede,  che ha comunque finito di scontare la sua pena.

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