POLEMICHE

Accumulatore di energia a Fauglia, dilaga la preoccupazione dei residenti ma l'esito sembra scritto

I lavori al nuovo impianto di accumulo a batteria dovrebbero iniziare entro il 2025. Gli abitanti temono l'impatto ambientale e paesaggistico

Accumulatore di energia a Fauglia, dilaga la preoccupazione dei residenti ma l'esito sembra scritto
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Preoccupazione dilagante tra gli abitanti di Fauglia, comune della provincia di Pisa, dove presto sorgerà il cosiddetto Bess, un impianto di accumulo a batteria da 50 Mw progettato da Fotowatio, azienda spagnola di proprietà della multinazionale saudita Abdul Latif Jameel. Le polemiche dei residenti - che da tempo hanno già definito "mostro" la costruzione - sono legate all'impatto a livello ambientale e di paesaggio che un sistema di questo tipo potrebbe avere nel verde del cuore delle colline pisane.

"Interesse nazionale" ma i cittadini dicono no

Il progetto è stato nel frattempo autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il governo infatti lo ha classificato com di "interesse nazionale". L'impianto di accumulo elettrochimico dell’energia elettrico sarà costituito da 56 container contenenti enormi batterie e servirà per l’erogazione di servizi necessari alla Rete di trasmissione nazionale.

L'operazione, come detto, è stata autorizzato e tutto già è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. I lavori dovrebbero essere avviati entro il 2025 ma la popolazione non ci sta. I cittadini di Fauglia ed in particolare della frazione di Luciana - sulla cui collina sorgerà il Bess - proveranno ancora ad opporsi. Il primo passo è stato la costituzione di un comitato per potersi battere in tutte le sedi.

Ricorso impossibile?

"Ci è piovuto tutto addosso e c'è davvero poco che possiamo fare - disse mesi fa Alberto Lenzi, sindaco di Fauglia -. Mi sono anche attivato con la Regione Toscana. Sappiamo che l'impianto sarà strategico per i territori di Pisa e Livorno".

Bene poco da fare. Sì perché il terreno sul quale giacerà l'impianto è stato acquistato da privati. Un esborso di 53 milioni di euro totale per la realizzazione (si parla di terreno venduto a circa 100mila euro all'ettaro). In attesa di capire quando avverrà l'esatto inizio dei lavori, si pensa ad un ricorso, il quale ad oggi pare essere impossibile.

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