Turista morto in Santa Croce: tutti assolti
A perdere la vita turista il cinquantaduenne spagnolo Daniel Testor Schnell, manager in una multinazionale che si occupa di business e finanza
Il tribunale di Firenze ha assolto tutti gli indagati per la morte del turista all’interno della basilica di Santa Croce di Firenze.
La tragedia si era verificata nel 2017 quando la pietra di un capitello cadde all'improvviso da un'altezza di circa 30 metri uccidendo un turista, il cinquantaduenne spagnolo Daniel Testor Schnell, manager in una multinazionale che si occupa di business e finanza.
L'uomo, di Barcellona, morì sotto gli occhi increduli della moglie e purtroppo tutti i tentativi di soccorso risultarono inutili.
Turista morto in Santa Croce: tutti assolti
Fin da subito emerse che il frammento piombato a terra era caduto da un capitello decorativo del transetto ed aveva una dimensione di circa 40 centimetri
La decisione del tribunale
Il fatto non sussiste: con questa formula il tribunale di Firenze ha assolto tutti gli imputati per la morte del turista spagnolo.
Secondo i giudici, a differenza di quanto sostenuto dall’accusa, i fatti non avrebbero potuto essere evitati e non sarebbe stata una cattiva gestione del complesso monumentale, dunque, a provocare il decesso del turista.
Nel registro degli indagati erano finite subito quattro persone, coinvolte a vario titolo nella gestione del monumento: l’allora presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Senesi e la sua antecedente, Stefania Fuscagni, il segretario generale Giuseppe De Micheli e il tecnico responsabile Marco Pancani.
Secondo il Pubblico Ministero Benedetta Foti, la tragedia nella Basilica di Santa Croce si poteva evitare. Un monitoraggio costante della struttura monumentale, infatti, avrebbe potuto rilevare che era aumentato il rischio di cedimento.
Per gli imputati la Pm aveva chiesto 9 mesi di reclusione per i primi due ed un anno e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo per tutti gli altri.
Di diverso avviso si è espressa la Procura che, come detto, ha assolto tutti e 4 gli imputati ritenendo il distacco del frammento “imprevedibile”.
Dopo la lettura del dispositivo della sentenza l’Opera di Santa Croce ha espresso soddisfazione per aver visto riconosciuto il valore del proprio impegno per la tutela del complesso monumentale.
“L’Ente - si legge nella nota - ha posto la massima fiducia nell’accertamento della verità, garantendo all’autorità giudiziaria piena collaborazione e trasparenza.
Il giudizio di oggi conferma la correttezza di chi ha agito, nei vari ruoli, per la cura del patrimonio di Santa Croce e riconosce la rilevanza dell’attività sempre proficua dell’Opera.
Il crollo del “peduccio” del transetto – quello che, cadendo, aveva colpito il turista -, non poteva essere previsto e nessuno, del resto, aveva chiesto o imposto degli accertamenti.
L’Ente è sempre rimasto fedele alla missione secolare di tutelare e condividere il valore del prezioso complesso monumentale che costituisce un patrimonio dell’umanità intera. Questo compito continua a essere svolto ancora oggi con la massima cura, indicando, attraverso specifiche direttive, gli obiettivi da raggiungere e assegnando per la loro realizzazione ingenti risorse economiche, in conformità alle disposizioni per la tutela e conservazione di volta in volta indicate dalla Soprintendenza competente.
L’incidente avvenuto nell’ottobre 2017 all’interno della basilica – conclude la nota – è stato e resta un tragico evento assolutamente imprevedibile, l’Opera di Santa Croce non può che rinnovare anche in questa occasione la sua profonda e sincera vicinanza alla famiglia di Daniel Testor Schnell, condividendone il grande dolore”.