A SERVIZIO DELLA CITTA’

La Misericordia di Prato ha compiuto 433 anni

Gianluca Mannelli nominato Capo Guardia d'onore. Tutte le foto.

La Misericordia di Prato ha compiuto 433 anni
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La Misericordia di Prato ha compiuto 433 anni a servizio della città e del suo territorio. La secolare ricorrenza è stata ricordata con la celebrazione di una messa presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini nella sede operativa di via Galcianese.

LE FOTO:

vescovo nerbini con magistrato e nuovi capo guardia
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Vescovo Nerbini con Magistrato e nuovi Capo guardia

gianluca mannelli e laila minelli
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Gianluca Mannelli e Laila Minelli

messa per la fondazione della misericordia 2021
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La messa per la fondazione della Misericordia

La Misericordia di Prato ha compiuto 433 anni

Nel tradizionale appuntamento l’Arciconfraternita ha conferito la nomina di Capo Guardia e Capo Guardia d’onore ai confratelli e consorelle che hanno compiuto, rispettivamente, quindici e quaranta anni di servizio continuativo nella sede centrale. Tra loro quest’anno c’è anche il proposto Gianluca Mannelli, che ha iniziato a salire sulle ambulanze come soccorritore nel 1978, quando aveva sedici anni. Un impegno costante, portato avanti anche da membro del Magistrato e poi da responsabile dell’Arciconfraternita pratese. «L’istituzione Misericordia ha rappresentato e rappresenta un momento importante della mia vita, come per tanti è una seconda famiglia – ha detto Mannelli – qui sono cresciuto come uomo e ho camminato nella fede tramite il servizio al prossimo».

Insieme al proposto Mannelli è stato nominato Capo Guardia d’onore Maurizio Fabbrini, confratello attivo nel servizio dal 1977. «Avevo quattordici anni e su invito di un amico ho iniziato a frequentare la Misericordia. Qui ho passato tutta la mia giovinezza», racconta Fabbrini che ancora oggi, a quasi sessant’anni, è componente di una squadra che fa il turno di notte. I nuovi Capo Guardia sono sei, si tratta di Chiara Bambagioni, Roberto Favini, Perla Marchi, Roberto Sanesi, Alessandro Vallecorsi e Stefano Veneroso. Il loro riconoscimento arriva dopo quindici anni di servizio continuativo. «Pensando al mio impegno di soccorritrice – ha affermato Bambagioni – mi tornano alla mente quei momenti in cui le persone ci chiedono una mano e vogliono sentirci vicini, questo ci è un po’ mancato in questo periodo di pandemia, ci è mancato di poter stringere una mano, ma abbiamo sempre cercato di offrire il nostro sostegno con lo sguardo, guardando negli occhi chi stavamo aiutando».

Il riconoscimento e il ringraziamento per il grande impegno della Misericordia in questo difficile periodo di pandemia da Covid è stato espresso dal Vescovo durante l’omelia e dal sindaco Matteo Biffoni al termine della messa. «La vostra forza è nella vostra origine – ha affermato monsignor Nerbini ricordando come il primo nucleo dell’antico sodalizio sia nato al termine di un pellegrinaggio a Loreto compiuto da trenta pellegrini pratesi nel 1588 – i fondatori impegnarono tutta la loro vita e si misero nelle mani di Dio, lui ha fatto il resto: opera con voi e attraverso di voi. Non perdete il radicamento nella fede». Biffoni ha sottolineato come il mondo del volontariato sia stato «un punto di riferimento per tutta la comunità», sia nei primi momenti della epidemia, «quando predominava l’ansia e la paura», sia nella gestione dell’emergenza, attraverso un impegno vero e appassionato: «siete andati a casa di chi stava male, avete trasportato le persone positive al Covid mettendovi a rischio. E di questo vi ringrazio a nome della città. Siate orgogliosi di quello che fate». Tra le autorità presenti anche il prefetto Adriana Cogode, il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti, la consigliera regionale Ilaria Bugetti e i rappresentanti delle forze dell’ordine. I saluti del mondo delle Misericordie sono stati portati dal presidente della federazione toscana Alberto Corsinovi.

«Una Misericordia viva e vitale deve saper raccogliere le sfide di ogni tempo e dare una risposta ai bisogni delle persone – ha detto il governatore Laila Minelli parlando a nome dell’Arciconfraternita, composta da 26 sezioni e attiva con oltre duemila volontari impegnati quotidianamente nel servizio  – lo abbiamo fatto e lo faremo con spirito di carità cristiana. Che questi confratelli e consorelle nominati Capo Guardia siano veri testimoni del cammino intrapreso dai nostri padri fondatori».

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