Si avvicina lo sfratto della moschea, l'Imam: "Tutto il nostro popolo in piazza per chiedere il rinvio"
Per la Lega: "Necessario sgomberare, non è una questione di libertà di culto ma di rispetto delle regole"
“Eid Mubarak”, cosi ieri i fedeli della religione musulmana hanno festeggiato la fine del periodo del Ramadan. A Firenze, nonostante il giorno di grande felicità, gli islamici hanno meno voglia di festeggiare. A oggi non hanno più una sede per le preghiere ed è sempre più vicina la data del 27 aprile 2023, giorno fissato dalla Corte d'Appello per una nuova esecuzione dello sfratto della moschea di piazza dei Ciompi (sarebbe il quinto tentativo), dopo il rinvio dello scorso dicembre per motivi di ordine pubblico. La data sembra ormai tassativa visto anche il rifiuto dei proprietari del fondo di concedere ulteriori proroghe.
"Se troveremo le porte chiuse scenderemo in piazza"
L’'imam Izzeddin Elzir invece chiede ulteriori sei mesi di rinvio allo sfratto esecutivo. Lo ha dichiarato formalmente durante la preghiera sul prato del Quercione, alle Cascine, nel corso della festa che chiude il ramadan. Se invece, per il popolo musulmano, le porte saranno chiuse, l’imam ha convocato tutto il suo popolo giovedì 27 aprile in piazza Ciompi, alle otto del mattino, per la difesa della moschea.
“Abbiamo di nuovo la questione dello sfratto e noi abbiamo chiesto un rinvio di altri sei mesi per trovare un'alternativa. Se verrà concessa bene, altrimenti, invitiamo alla moschea tutti i fratelli e tutti i fiorentini alle otto del mattino. Come comunità siamo per la legalità e il proprietario ha il diritto ad avere il suo locale. Ma questa situazione deve correre parallela con un'altra legalità: la libertà di professare la propria religione. Se chi ha il dovere di governare la città non comprende questo dovrà affrontare la città”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Federico Bussolin, segretario provinciale della Lega a Firenze e Capogruppo a Palazzo Vecchio:
“Abbiamo organizzato un Gazebo ad hoc in Piazza dei Ciompi per denunciare la situazione assurda che Firenze sta vivendo circa il mancato sgombero della moschea. Non è normale che in vista del quinto tentativo di sgombero, quello del 27 Aprile, la comunità islamica e l’amministrazione locale si facciamo beffe della decisione del tribunale in merito allo sfratto esecutivo: quante famiglie fiorentine in difficoltà possono vantare comprensione e richieste di rinvio come hanno fatto Nardella e l’Imam in questa circostanza?.
“Non stiamo parlando di libertà di culto ma di rispetto delle regole, alle quali ad oggi la comunità islamica ha deciso di non voler sottostare: quanto ancora Nardella vuole tenere la testa sotto la sabbia? Quel che è ancor più inaccettabile, oggi, è la corsa contro il tempo per trovare alternative: se dopo venti anni siamo arrivati alle porte coi sassi, il PD se ne deve assumere la responsabilità: hanno ignorato il tema per convenienza elettorale e ora è sfuggito di mano. Abbiano quantomeno il coraggio di dirci cosa pensano di fare in merito”.