Prelevavano abusivamente acqua pubblica: maxi sanzione a stabilimenti balneari del litorale apuano e versiliese
Avevano realizzato numerosi pozzi per prelevare acqua senza alcuna autorizzazione evadendo il canone idrico
Diversi impianti di captazione idrica da falda sotterranea - i cosiddetti pozzi - realizzati in assenza di qualsiasi titolo autorizzativo, dai quali veniva prelevata, abusivamente, acqua pubblica. Questo quanto scoperto dalla Sezione Operativa Navale di Marina di Carrara, durante l’esecuzione dei controlli di Istituto svolti all’interno degli stabilimenti balneari marittimi nel litorale apuano e quello versiliese.
I risultati dell'operazione
L’operazione, denominata “Aqua Munda” - ovvero acqua pulita - è stata svolta avvalendosi della collaborazione della Regione Toscana, in particolare del Settore Genio Civile. La violazione delle norme del Codice Ambientale ha ripercussioni sia dal punto di vista erariale, per il mancato versamento del previsto canone idrico, che dal punto di vista sanitario riguardo l’impiego di acqua estratta da falde sotterranee difforme, per caratteristiche chimico/fisiche, rispetto all’impiego cui viene destinata.
Durante i controlli - effettuati anche dall'Azienda USL Toscana Nord Ovest/Settore Igiene Pubblica e Nutrizione - è stato riscontrato il prelievo di acqua sotterranea anche all’interno ex Siti di Interesse Nazionale e Regionale, soggetti ad apposito intervento di bonifica nei quali i prelievi risultano assolutamente vietati.
Nel corso dell’operazione i militari della Guardia di Finanza hanno accertato violazioni amministrative per oltre 960.000 euro e scoperto l’evasione dei canoni demaniali per ulteriori 600.000 euro che, complessivamente, realizzeranno un recupero, per le casse della Regione Toscana, di oltre un milione e mezzo di euro.