Geo Barents, fermo amministrativo al porto di Marina di Carrara. Blocco di 20 giorni
La nave che messo in salvo 449 vite sulle coste libiche. Per le autorità italiane la Geo Barents non avrebbe rispettato le istruzioni della guardia costiera libica
Le strazianti immagini di un salvataggio notturno nel Mediterraneo Centrale che poteva diventare tragedia, non sono servite per evitare lo stop alla nave Geo Barents. Secondo le autorità italiane, la nave che messo in salvo 449 vite sulle coste libiche, deve stare ferma 20 giorni.
Un fermo amministrativo che verrà eseguito nel porto di Carrara dove la Ong ha attraccato ieri, 20 marzo 2024. Secondo le autorità italiane la Geo Barents non avrebbe rispettato le istruzioni della guardia costiera libica durante le operazioni di soccorso di sabato 16 marzo e così facendo avrebbe messo in pericolo la vita delle persone soccorse. E' il 20esimo caso di una nave umanitaria, bloccata per effetto del decreto Piantesodi sulle Ong.
Geo Barants, la risposta di Medici senza frontiere
Per Medici senza frontiere "sono stati i libici ad aver tentato di interrompere il salvataggio minacciando il nostro equipaggio e i naufraghi. Faremo appello", annunciano. Per inciso, si tratta del ventesimo fermo disposto per una Ong in seguito al decreto Piantedosi, che risale al gennaio 2023.
È la Guardia costiera libica, finanziata dall'Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone - ha aggiunto Juan Matias Gil, rappresentante delle operazioni di ricerca e salvataggio di Msf - mentre coloro che cercano di salvare vite umane vengono sanzionati.
Le continue vessazioni nei confronti delle navi di soccorso delle ong e il deliberato ostacolo alle attività di salvataggio in mare da parte dell'Italia sono scandalosi e non faranno altro che portare a più morti in mare".
La geo Barents è arrivata al porto di Marina di Carrara, con a bordo 249 migranti, di cui 80 minori (63 maschi e 17 femmine). Gli adulti sono 169 (139 uomini e 30 donne, di cui una incinta). Arrivano dalla Siria, dallo Yemen, dall’Eritrea, dal Bangladesh, Marocco. E’ l'undicesimo sbarco a Carrara.
Duro l'attacco della Regione al Governo
"Mentre la presidente Meloni fa l’ennesima inutile passerella, questa volta in Egitto - ha detto l’assessora regionale Monia Monni -, e fa accordi con l’ennesimo Paese non democratico, che non rispetta i diritti umani e copre gli assassini e torturatori di Giulio Regeni, la politica della presidente del Consiglio dimostra la sua inefficacia anche qui, al porto di Carrara dove oggi accogliamo 249 persone; tanti sono bimbi sotto i 3 anni di vita che portano addosso i segni delle torture, ci sono donne incinta. La situazione - sottolinea con forza Monni - è insostenibile.
Il Governo fa finta di gestire i flussi a livello europeo, ma non riesce a gestirli nel nostro Paese.
La maggior parte delle persone sono state fatte sbarcare a Carrara dopo un viaggio lunghissimo e, come pacchi, saranno mandati nel sud Italia, senza una regia, senza un pensiero di fondo. Il Governo continua a dare soldi ai dittatori, questa volta portiamo in dono ad Al-Sisi 8 miliardi di euro, invece di investirli in un’accoglienza migliore per un mare nostrum che salvi le persone.
Tutto questo invece di battere i pugni in Europa per dire che le regole vanno cambiate. Chi arriva in Europa è in Europa, non si scaricano i flussi soltanto sui paesi di approdo, perché è evidente che il paese di approdo non ce la fa".