Addio a Giuseppe Matulli, fondatore del sistema tranviario a Firenze. Camera ardente a Sesto Fiorentino
Già segretario regionale della DC negli anni Ottanta, sindaco di Marradi dal 1995 al 2002, fino all'arrivo nella giunta Domenici dove fu chiamato a ricoprire il ruolo di vicesindaco
Aveva una visione ideale e concreta della cosa pubblica. Sottosegretario all’Istruzione nel Governo De Mita, vicesindaco a Firenze, assessore a Scandicci, sindaco di Marradi. Costante la sua sensibilità antifascista, vera guida del cattolicesimo progressista. E' scomparso all'età di 86 anni, Beppe Matulli, ideatore del sistema tranviario della città di Firenze, causa in cui credeva e per cui ha tanto combattuto anche quando il cantiere della tranvia andava a rilento. Sarà esposto oggi, lunedì 12 febbraio 2023, dalle 7 alle 19 nella cappella interna alla Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino.
Un politico vecchio stampo, di quelli che la politica la facevano casa per casa. Vicino alla gente. Era così anche Giuseppe Matulli, per tutti Beppe, già segretario regionale della DC negli anni Ottanta, sindaco di Marradi dal 1995 al 2002, fino all'arrivo nella giunta Domenici dove fu chiamato a ricoprire il ruolo di vicesindaco.
In molti a ricordarlo
Tanti i messaggi di cordoglio, dal sindaco Dario Nardella, al presidente Eugenio Giani fino alla vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi.
E' proprio Saccardi a sottolineare il suo modo gentile e colto di fare politica.
"Mi ha insegnato l’impegno, la bella politica, il rispetto per le istituzioni, il valore della storia, l’importanza delle idee - ha evidenziato la vicepresidente. Lo ritroverò ogni volta che la politica vola alto. Beppe – prosegue Saccardi- ha servito il suo Paese in tanti ruoli e ha trasmesso a tanti giovani passione e sogni. Lo porterò sempre con me e lo ritroverò ogni volta in cui la politica si alza dalla banalità e prova a volare alto e a disegnare il futuro".
Sulla stessa lunghezza d'onda Eugenio Giani.
"L’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici – prosegue il presidente Giani – Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità.
Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi.
Beppe – conclude Giani - aveva i piedi ben piantati per terra e lo sguardo lanciato oltre e in alto, e da questa sua posizione non ha mai smesso di dare il proprio contributo alla politica, fino all’ultimo periodo della sua vita, accettando la carica di assessore a Scandicci e portando avanti sempre il suo impegno nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Per tutto questo lo ringrazio e mi stringo ai familiari esprimendo le condoglianze di tutta la giunta toscana".