Storie di calcio

Dalla prima categoria all'MLS, Vanni Sartini l'allenatore fiorentino che sfida Messi

In Canada ha raggiunto risultati esaltanti sulla panchina del Vancouver Whitecaps: "C’è un’idea sbagliata riguardo il livello dell’MLS, siamo appena sotto i top campionati europei"

Dalla prima categoria all'MLS, Vanni Sartini l'allenatore fiorentino che sfida Messi
Pubblicato:
Aggiornato:

Il calcio, in Italia, nonostante la crisi d’identità, nonostante una nazionale che, sul campo e nei risultati non rispecchia tutta la passione, la professionalità, il movimento che gravita intorno questo sport, è una vera e propria religione. 

Banalmente, chi non è dentro il settore, quando pensa al gioco del pallone, perché in fin dei conti è di questo che parliamo, fa immediatamente riferimento al campionato degli influencer in Arabia Saudita e all’imbarazzante, per un mondo normale, giro di soldi che produce. 

Ma il calcio racconta anche storie meravigliose, come quella di un bravo allenatore fiorentino che, partito dai campi di polvere e passione, dei campionati dilettanti, ha realizzato il sogno americano. Oggi allena in MLS, il campionato che vede protagonista anche il numero uno del calcio mondiale, Lionel Messi. 

Stiamo parlando di Vanni Sartini, 46 anni oggi e tante partite di calcio, prima da portiere negli infuocati campionati del comprensorio fiorentino e successivamente sulla panchina del team pratese del Mezzana in prima categoria. Ma Vanni sapeva che il calcio per lui non poteva essere solo un hobby al quale dedicarsi nel tempo libero. La sua è passione, studio meticoloso e grandi ambizioni. Con un sogno nel cassetto: allenare all’estero. 

E, come sappiamo, nella vita, almeno un treno passa per tutti. Basta saperlo individuare e salirci al momento giusto. Il treno per Vanni è passato grazie all’allenatore professionista Davide Nicola che lo ha chiamato nel suo team al Livorno, in serie B, come analista tattico. Il suo lavoro è notato dagli addetti ai lavori e viene quindi assunto  dal Centro studi e ricerche del Settore tecnico di Coverciano. Qui la sua vita cambia radicalmente. Allena, forma gli allenatori a Coverciano, e va spesso all’estero a insegnare la metologia del calcio italiano.

Nel 2016 la grande occasione: Vanni Sartini approda negli Stati Uniti nel 2016 come docente per una scuola di allenatori e collaboratore della federazione nella formazione delle giovanili statunitensi. Nel 2020 si trasferisce in Canada e inizia ad allenare il Vancouver Whitecaps Under-23. Però, dopo l'esonero di Marc Dos Santos, nell'agosto del 2021, viene scelto come nuovo coach della prima squadra, raggiungendo a fine campionato un risultato miracoloso: dall’ultimo posto fino ai playoff della Mls. 

Oggi il tecnico fiorentino è un idolo di Vancouver, grazie a un lavoro che ha permesso alla società di ottenere importanti titoli. Da quelle parti infatti non erano mai riusciti a vincere per due volte di fila la Canadian Championship. Nella coppa nazionale gli uomini di Sartini, in occasione dell'edizione del 2023, si sono tolti la soddisfazione di bissare il trionfo  dell’anno precedente quando ebbero la meglio contro Criscito e Bernardeschi. I Vancouver Whitecaps sono anche il primo club della MLS a qualificarsi alla rinnovata Concacaf Champions Cup 2024 e sono attualmente ottavi nella classifica della Western Conference, in piena zona play off.

“C’è un’idea sbagliata riguardo il livello dell’MLS. Se non sei al top, anche se sei un gran giocatore, non ce la fai - ha raccontato Sartini in un’intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio - Non siamo al livello dei top campionati europei, ma siamo lì sotto. La crescita del movimento del calcio Usa è costante: gli stadi qui in Mls sono sempre pieni. C’è grandissimo entusiasmo, hanno fatto anche un nuovo accordo con le televisioni. C’è anche tanto investimento nel settore giovanile. Ci sono sfide che non abbiamo in Italia: il Canada è enorme, riuscire a fare uno scouting generalizzato è molto difficile. Il club ha deciso di investire in accademie in tutto il Canada che selezionano i migliori e poi arrivano a Vancouver da noi quando hanno 15-16 anni. È il meccanismo che ha permesso agli Whitecaps di scoprire Alphonso Davies. Io sono arrivato quando lui è andato al Bayern, ci siamo solo sfiorati”.

Andrea Spadoni

Seguici sui nostri canali