l'inaugurazione

La salute albanese parla toscano: inaugurato il pronto soccorso dell'ospedale di Valona

L'intervento è stato finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e dalla Regione Toscana attraverso il suo Centro di salute globale

La salute albanese parla toscano: inaugurato il pronto soccorso dell'ospedale di Valona
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Parla anche toscano il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Valona, in Albania. Il reparto di emergenza, oggetto di un'ampia ristrutturazione grazie ai finanziamenti dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e della Regione Toscana, è progettato per potenziare i servizi di urgenza nelle regioni costiere dell'Albania. La collaborazione con la sanità toscana ha visto 38 professionisti del nostro sistema sanitario impegnati in attività di assistenza tecnica e formazione, rafforzando il partenariato, più che decennale, tra il sistema sanitario regionale toscano ed il Ministero della salute albanese finalizzato ad elevare gli standard del sistema sanitario nazionale del paese balcanico al livello europeo.

All’inaugurazione, avvenuta nei giorni scorsi, hanno partecipato la ministra albanese della Salute e della protezione sociale, Ogerta Manastirliu, l'ambasciatore d'Italia in Albania, Fabrizio Bucci, la direttrice della Cooperazione italiana in Albania, Stefania Vizzaccaro, e la direttrice del Centro di salute globale della Regione Toscana, Maria José Caldés.

Il commento del presidente della Regione Toscana

“Per la Regione Toscana – commentano il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla Salute Simone Bezzini - la cooperazione sanitaria internazionale non è solo la testimonianza di un impegno per promuovere una salute accessibile a tutti in un mondo più equo e solidale, ma rappresenta anche la convinzione che nessun individuo o comunità possa affrontare le sfide sanitarie da solo.

Questo spirito di cooperazione incarna il concetto che il benessere e la salute sono interconnessi e che l'aiuto reciproco può portare a risultati positivi sia a livello globale che locale. Fare cooperazione non è soltanto un gesto di solidarietà, è una pratica che riconosce il legame inscindibile tra le nazioni e i loro abitanti.

Attraverso il supporto condiviso, è possibile ridurre le diseguaglianze nell'accesso alle cure e limitare la necessità di viaggi disperati da paesi in crisi verso luoghi con migliori opportunità sanitarie. E grazie alla cooperazione – concludono - si aprono le porte a un flusso costante e proficuo di conoscenza che attraversa confini culturali e nazionali e favorisce una cultura di mutuo apprendimento continuo”.

Il Centro di salute globale della Regione Toscana

Il Centro è la struttura di coordinamento regionale delle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale. Collabora con l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) nel campo della salute globale e in questo quadro i professionisti del sistema sanitario toscano sono stati coinvolti in varie progetti promossi da AICS in diversi paesi, tra cui: Senegal, Kenya, Uganda e Tanzania, con impegno particolare all'ambito materno-infantile; Tunisia, per il rafforzamento della rete di cure primarie; Libano, con attenzione concentrata sulle persone con disabilità;

Territori palestinesi e Libia, dove viene sostenuta la crescita della rete di cure terziarie. Attraverso il Centro di salute globale, la Regione, inoltre, finanzia le sue aziende sanitarie e gli attori del terzo settore con progetti di cooperazione sanitaria internazionale, in diverse aree del mondo, in particolare nell’Africa sub-sahariana e nel Maghreb.

Le iniziative di cooperazione sanitaria regionale si estendono anche in Medio Oriente, mantenendo l'impegno tradizionale della Toscana nella promozione dei diritti umani fondamentali e tra questi il diritto alla salute.

Nei Balcani, il sistema sanitario toscano agisce come partner per i paesi della regione, mirando a rafforzare i servizi sanitari pubblici in vista di una progressiva integrazione nell'Unione Europea. In America Latina, infine, gli sforzi si concentrano sul potenziamento dei servizi sanitari in aree con bassi livelli di reddito e contesti sociali meno avanzati, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e promuovendo il benessere nelle comunità locali.

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