intervento rischioso

Si frattura una vertebra: compromesso il midollo spinale, salvato al San Giovanni

La soddisfazione dei medici: “Piccola impresa grazie a un grande gioco di squadra”

Si frattura una vertebra: compromesso il midollo spinale, salvato al San Giovanni
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E’ stato portato brillantemente a termine nei giorni scorsi all’ospedale San Giovanni di Dio, un delicatissimo intervento chirurgico multidisciplinare durato 6 ore e mezzo e diretto dall’ortopedico Simone Colangeli.

Salvato al San Giovanni

Il paziente si era presentato in ambulatorio ortopedico a Torregalli per una frattura di una vertebra riscontrata con controllo radiografico alcuni mesi prima.

Dagli ulteriori accertamenti diagnostici effettuati a seguito della visita ambulatoriale, è emerso che la frattura aveva provocato dapprima forti dolori e poi una sofferenza midollare che aveva portato il paziente ad una progressiva perdita di sensibilità e di forza soprattutto ad uno dei due arti inferiori, compromettendo la deambulazione.

Al paziente è stato quindi spiegato che la frattura era instabile e che se non si fosse operato sarebbe potuto peggiorare ulteriormente, data l’obiettività clinica in progressivo peggioramento.

Prima dell’intervento il paziente è stato nuovamente rivalutato dall’equipe di Massimo Cincotta, direttore della Neurologia Firenze.

La clinica già evidenziata è stata confermata per cui si è proceduto per sostituire la vertebra con una protesi. L’intervento molto delicato ha richiesto il monitoraggio continuo della integrità dei fasci nervosi midollari che rischiavano di essere lesi dall’atto chirurgico.

Per questo in sala insieme al dottor Colangeli, era presente anche il neurochirurgo e il tecnico di neurofisiopatologia addetto al monitoraggio.

Intervento riuscito

L’intervento è perfettamente riuscito: i dolori sono scomparsi già nell’immediato post operatorio e il paziente si è potuto mettere seduto in seconda giornata.

Al quinto giorno ha ripreso la funzionalità della gamba ed ha iniziato a camminare senza necessità di busto. Colangeli ha operato insieme al neurochirurgo Giacomo Peri con l’assistenza di tutta l’equipe di sala operatoria, l’anestesista Simona Biondi, gli strumentisti e infermieri Elena Cinciripini, Marilena Paoli, Alessia Federigi, Cecilia Banchi, Giovanna Adamo e i tecnici di radiologia Fabio Ghilardi e Luana Coppola.

 “Uniti dall’obiettivo comune di aiutare il malato - spiega l’ortopedico Colangeli -  fidandoci ognuno delle competenze altrui ed attuando un gioco di squadra, abbiamo realizzato una piccola impresa che spero possa rappresentare solo l’inizio di una proficua collaborazione.

L’intervento – sottolinea - si è potuto organizzare grazie all’operato di molte professionalità e naturalmente anche dei mie colleghi dell’Unità di ortopedia e traumatologia che mi hanno liberato dai turni per poter seguire il paziente e sottoporlo all’intervento chirurgico”.

Hanno lavorato insieme alla pianificazione dell’intervento il direttore sanitario Simone Naldini e il suo vice Daniele Cultrera, il direttore dell’ortopedia e traumatologia, Ferdinando Del Prete, il direttore di anestesia e rianimazione, Paolo Boninsegni, la caposala del blocco operatorio, Silvia Fiesoli e l’infermiere di sala, Flavio Fabbrini.

Infine preziose sono state le collaborazioni della pre ospedalizzazione nella persona di Luciana Galletti e della farmacia interna ospedaliera con Sara Bartolini.

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