DECISIONE DOLOROSA

Anche la Val di Bisenzio diventa zona rossa da lunedì

I sindaci: “La zona rossa per rallentare la circolazione del virus e per dare respiro agli operatori sanitari, poi vaccini per tutti quanto prima”

Anche la Val di Bisenzio diventa zona rossa da lunedì
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Le scuole resteranno chiuse, ieri 139 positivi in tutta la Provincia.

Val di Bisenzio diventa zona rossa

Anche i Comuni della Val di Bisenzio, con tutto il territorio della Provincia di Prato, da lunedì diventerà zona rossa. Oggi si sono registrati 139 casi positivi (11 in Vallata) un dato che supera abbondantemente il limite dei 250 ogni 100 mila abitanti, considerato elemento necessario a far scattare la zona rossa. L’ufficialità verrà data domani ma il provvedimento è ormai certo.

"Nell'ultima settimana c’è stato un picco di casi positivi, intervenire è assolutamente necessario - affermano insieme i sindaci Guglielmo Bongiorno, Primo Bosi e Giovanni Morganti - sappiamo che la zona rossa causerà forti problemi ai lavoratori, alle aziende, al mondo del commercio e dei servizi, alla scuola, ai ragazzi e alle famiglie ma ora è fondamentale rallentare la curva del contagio e dare respiro agli operatori sanitari, che sono di nuovo al limite delle forze. Ci appelliamo al senso di responsabilità dei nostri cittadini affinché ci aiutino a contrastare le varianti del virus con comportamenti responsabili a tutela della salute di tutti, mentre da parte nostra continuerà l’impegno sempre più forte affinché si possa proseguire con la massima urgenza il piano vaccinale per tutta la nostra comunità”.

Per i Sindaci della Vallata una decisione dolorosa

Dall’inizio della prossima settimana, pertanto, anche le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse. “È un ulteriore sacrificio che viene richiesto a tutti, ai ragazzi e alle famiglie in primo luogo, e si tratta di un provvedimento doloroso che avremmo preferito non dover prendere – affermano i sindaci - È in gioco la salute di tutti e il bene della comunità e quindi non possiamo che adeguarci alle regole stringenti dettate dalle norme nazionali e dal desiderio di fronteggiare la diffusione ulteriore della pandemia”.

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