Nasce "Firenze Democratica", un nuovo gruppo in Consiglio comunale e nei quartieri
Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio, Massimiliano Piccio lasciano il Pd dopo l'uscita di Cecilia Del Re
Il terremoto Del Re porta con se anche le prime conseguenze. Nello specifico la fuoriuscita di tre consiglieri comunali e la nascita del nuovo gruppo consiliare Toscana Democratica, composto appunto da tre consiglieri comunali, Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli, e 12 eletti di quartiere.
I 15 fuoriusciti non hanno votato il percorso deciso dai vertici del partito locale per arrivare a far votare il no alle primarie alla prima e unica assemblea convocata a Firenze sul tema (quella dello scorso 4 dicembre 2024), "dove pure è stato votato un nome unico come candidata a sindaco in vista delle elezioni del 2024. Senza ancora un programma e senza una coalizione definita".
Tra le motivazioni la mancanza di dialogo
"Da tempo lamentiamo che il Partito Democratico di Firenze è chiuso in sé stesso, non dialogante e insofferente a chiunque non sia allineato ai vertici del partito stesso - hanno spiegato i consiglieri Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli che hanno costituito il nuovo gruppo ‘Firenze Democratica’ -
Anche nel percorso che ha portato all’assemblea cittadina dello scorso 4 dicembre, abbiamo assistito a mancanza di trasparenza e dialogo in cui non è possibile riconoscersi, non solo perché le eventuali minoranze meritano rispetto, ma perché è evidente la volontà di una parte di far finta che l’altra non esistesse perché non allineata e quindi non voluta nel partito".
"Garantiremo l'appoggio alla maggioranza"
Quali membri del Partito Democratico di Firenze abbiamo ripetutamente chiesto ascolto e rispetto per la nostra voce, ma ogni nostra richiesta, compresa quella di accesso agli atti della direzione e dell’assemblea rivolta al segretario cittadino, è stata ignorata dai vertici del partito locale. Anche noi rappresentiamo tanti elettori PD, iscritti e cittadini che ci hanno dato il loro mandato nel 2019, ma che oggi sono disorientati rispetto a quanto sta avvenendo.
Abbiamo tra di noi sostenuto mozioni diverse all’ultimo congresso, a conferma che la divisione non è correntizia ma di come viene gestito il partito locale in cui non tutti hanno pari dignità e, anzi, alcuni vengono accompagnati alla porta.
E dove persone che “osano” avere pensieri diversi rispetto ai vertici, ma ben presenti nella base del partito e non solo, vengono cacciati da un giorno all’altro, come successo nel caso della revoca delle deleghe all’ex assessora Del Re, o perché non “utili” per ragioni correntizie, anche se eletti con il massimo delle preferenze, come nel caso della revoca delle deleghe dell’ex assessore Martini.
Continueremo a garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato, mentre sulle questioni nuove che dovessero emergere valuteremo di volta in volta il nostro voto, sempre pronti al dialogo e al confronto".