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Elezioni a Campi, rush finale con accuse: "Gandola utilizza beni pubblici senza autorizzazione"

Chi sarà il prossimo sindaco della cittadina campigiana, attualmente commissariata?

Elezioni a Campi, rush finale con accuse: "Gandola utilizza beni pubblici senza autorizzazione"
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Prosegue la campagna elettorale a Campi Bisenzio e con essa anche le polemiche. Manca poco al rush finale. Chi sarà il prossimo sindaco di Campi Bisenzio, comune attualmente commissariato a causa della dipartita dell'ex primo cittadino Emiliano Fossi, che ha preferito gli scranni di Palazzo Montecitorio a quelli campigiani?

Rimane una domanda che con ogni probabilità si scoprirà con il ballottaggio domenica 28 e lunedì 29 maggio 2023 (le elezioni ci saranno domenica 14 e lunedì 15 maggio 2023).

Come detto, si incendia la polemica. Sotto accusa finisce la visita di la visita “privata” effettuata da Paolo Gandola, candidato per il centrodestra, insieme ad un eurodeputato di Forza Italia al Museo Manzi, in giorno di chiusura al pubblico. Nessuna autorizzazione secondo il comitato Comitato Leonardo Fabbri sindaco. Dai diretti interessati ancora nessun commento.

«Nessuna autorizzazione è stata chiesta né rilasciata per entrare in un Museo che è patrimonio della città e che ospita opere di valore enorme - fanno sapere dal comitato -  Nemmeno una comunicazione all’Ente, agisce proprio come se fosse una cosa sua. Con che titolo il candidato Gandola entra ed esce a piacimento da un patrimonio della città per fare la sua campagna elettorale? E’ così che vuole valorizzare il museo? Mettendo a rischio le sue opere?

Male anche sul comizio di Salvini, e non solo perché il ministro ha richiamato pochissime persone in piazza, ma perché l’iter autorizzativo si è fermato ad una sola mail di comunicazione pervenuta da Firenze. E via in piazza con amplificazione, transenne, pedana etc…».

L'accusa: "Dall'accesso agli atti non risultano richieste"

«Da una richiesta di accesso agli atti abbiamo scoperto quello che già temevamo di sapere. Il candidato di riferimento della Lega, Paolo Gandola, utilizza beni pubblici per la sua campagna elettorale senza averne autorizzazione - hanno detto ancora -.

In molti ci hanno segnalato, infatti, banchini fuori dalle scuole in cui il Gandola e altri militanti distribuivano volantini ai genitori e palloncini ai bambini. Oltre al dubbio gusto di questa iniziativa che finisce banalmente per strumentalizzare i bambini, abbiamo scoperto che non era mai stata chiesta né rilasciata alcuna autorizzazione per il suolo pubblico occupato».

 

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