Prato

Mancano cuochi e camerieri, la ristorazione è in allarme

Mancano cuochi e camerieri, la ristorazione è in allarme
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Antonella Leporini, responsabile Cescot Prato: “Molti locali stanno provando a ripartire ma non trovano personale da assumere, c’è molta preoccupazione in numerosi ristoratori e titolari di locali”.

Mancano cuochi e camerieri, la ristorazione è in allarme

Camerieri, cuochi, pizzaioli e personale di sala sono merce rara. Molte attività sono ancora a caccia di personale, ma senza risultati. La carenza di personale è un problema concreto nella ristorazione. Non si tratta di un problema solo stagionale, ma di tutto l’anno.

“Il rischio – secondo Antonella Leporini, responsabile di Cescot Prato agenzia formativa e agenzia per il lavoro – è che la continua ricerca del personale possa abbassare la qualità dei servizi nella ristorazione. Perché una squadra fissa all’interno di un esercizio commerciale è indice di competenze e preparazione, dà perciò dei risultati maggiori”.

La carenza di personale non è una novità. “E’ un problema già noto da tempo ma che è stato enormemente acuito dalla pandemia – spiega Antonella Leporini –. Durante l’emergenza sanitaria c’è stata una forte emorragia dal settore della ristorazione, molti si sono trovati costretti a scegliere ambiti ritenuti più stabili come la logistica o il commercio”.

“Parecchie persone – continua la Leporini – a inizio pandemia avevano paura che il settore della ristorazione o dei pubblici esercizi non ripartisse. Quindi si sono rivolti a settori semindustriali, dove infatti c’è più ricerca di personale. O si sono improvvisati come commessi ed elettricisti”. L’altro motivo riguarda il reddito di cittadinanza. “Le persone preferiscono svolgere lavoro sommerso 1-2 volte a settimana piuttosto che sacrificarsi coi turni serali nella ristorazione. – spiega Leporini – in questi mesi abbiamo assistito a un totale cambio negli stili di vita, più legato agli affetti familiari”.

Già la durante la stagione estiva molti operatori sono dovuti correre ai ripari, alcuni hanno sopperito alla carenza di cuochi e personale di sala semplicemente attingendo alle risorse nell’ambito famigliare. Qualcun altro invece si è arreso alle difficoltà e ha tenuto, per il tempo necessario a trovare il personale, il ristorante chiuso.

Il pieno avvio delle attività è minacciato, però, dalla mancanza di addetti: camerieri, personale di sala, banconisti, cuochi, pizzaioli. Una buona parte dei locali sta cercando invano queste figure, essenziali per il buon funzionamento dell’attività.

“È un problema serio – continua Leporini – il lungo periodo di chiusura e l’incertezza del futuro hanno indotto una parte non trascurabile dei nostri dipendenti a cercare alternative in altri settori che non hanno subito blocchi. Anche questa è una delle conseguenze nefaste del Covid: l’aver sconvolto il mercato del lavoro. Speriamo che si tratti di un intoppo momentaneo, perché altrimenti le imprese della ristorazione non riusciranno a cogliere pienamente le opportunità della ripresa”.

In queste settimane come Agenzia del lavoro della Confesercenti di Prato tramite il portale Toscanajobs abbiamo ricevuto qualche decina di telefonate da parte di imprese del settore che si sono rivolti a noi per cercare figure professionali quali cuochi, camerieri e pizzaioli. Toscanajobs è un “luogo virtuale” dedicato a chi cerca lavoro e opportunità di crescita professionale, ed a chi il lavoro lo offre, e cerca professionalità e competenze, in particolare nei settori del Commercio, Turismo e Servizi. Toscanajobs è una rete di operatori capillare sul territorio della nostra provincia, che offrono supporto a cittadini ed imprese, per agevolare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, grazie al sostegno delle struttura  territoriale degli EBCT, ovvero degli sportelli lavoro messi a disposizione dai sindacati di categoria, e degli uffici territoriali della Confesercenti di Prato.

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