LA MINI-PROROGA

Alluvione Toscana, pagamento tasse rinviato solo di 18 giorni: "Misura insufficiente e inadeguata"

Prorogato al 18 dicembre il pagamento delle imposte per i cittadini e le imprese devastate dall'alluvione del 2 novembre

Alluvione Toscana, pagamento tasse rinviato solo di 18 giorni: "Misura insufficiente e inadeguata"
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Il 2 novembre 2023 cittadini ed imprese furono danneggiate gravemente dai terribili eventi alluvionali che colpirono la Toscana, mettendo in ginocchio una regione intera.

Per venire in contro ai bisogni di tutti coloro che sono stati danneggiati, il Ministero dell'Economia, nell’ambito della conversione in legge del decreto anticipi, il decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, introdurrà una mini proroga per il pagamento delle tasse per i residenti nelle province della Toscana coinvolte. La data stabilità è quella del 18 dicembre 2023.

Imprese deluse dal provvedimento

Le imprese delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato si aspettavano senza alcun dubbio un più ampio rinvio dei termini di pagamento di tasse e contributi. Purtroppo però, le esigenze di cassa del Governo non hanno potuto consentire che uno slittamento di 18 giorni rispetto alla scadenza del 30 novembre, ossia del primo acconto Ires, Irpef e Irap.

Per spostare tasse e contributi al 2024 sarebbe necessario un finanziamento di oltre 1,2 miliardi di euro che in questo momento sarebbe insostenibile. Sarebbe inoltre complicato per l'erario privarsi delle ingenti somme derivanti dalle aziende toscane. Quella colpita è difatti una delle zone dal punto di vista lavorativo più importanti d'Italia.

I commenti di Confindustria

Si è espresso così sull'argomento Maurizio Bigazzi, presidente Confindustria Toscana:

"La misura sullo slittamento delle scadenze fiscali e contributive è insufficiente e inadeguata. Le imprese non hanno bisogno di contentini ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà, perché stiamo parlando delle aree industriali più importanti del paese; e la necessaria ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi decisamente più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi".

A fargli eco anche Daniele Matteini, presidente Confindustria Toscana Nord:

"Il posticipo degli adempimenti fiscali per le aziende alluvionate alla fine è arrivato. Ma è limitato a soli 20 giorni, come se un lasso di tempo così breve fosse sufficiente a fare ripartire aziende devastate. Ho già avuto modo nei giorni scorsi di osservare che non c'è consapevolezza della gravità di quanto è accaduto. Aggiungo che non c'è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni.

Abbiamo capito chiaramente che l'erario non può permettersi di rinunciare nell'esercizio 2023 al gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana. A questo rispondo in due modi: primo, che sarebbe stato più corretto dirlo fin dall'inizio, piuttosto che trovarsi oggi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa; secondo, che non è colpa delle aziende se in questi casi il sistema è basato su criteri insensati. Se in un comune solo una quota ridottissima di imprese è alluvionata, provvedimenti come le moratorie fiscali investono l'intero comune: è evidente che così non può funzionare. Assieme al collega Maurizio Bigazzi, nei numerosi contatti che abbiamo avuto con personalità politiche di maggioranza e opposizione abbiamo proposto di cambiare sistema, basandolo su autocertificazioni - certamente da controllare a posteriori, appena possibile - delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. In questo modo si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace. Non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali".

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