PRATO

Vescovo Giovanni ai malati e agli anziani: «Non siete soli, fidatevi del Signore!» IL VIDEO

Molti parroci stanno continuando il loro servizio pastorale attraverso l’uso delle nuove tecnologie, utili per trasmettere, anche in diretta, messe e riflessioni.

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Con l’approssimarsi della Settimana Santa il vescovo di Prato Giovanni Nerbini ha scritto un messaggio di saluto e vicinanza rivolto agli anziani e ai malati. Oltre al testo che riportiamo di seguito c’è anche una versione video pubblicata sul canale Youtube della Diocesi.

Vescovo Giovanni ai malati e agli anziani

Ci stiamo avvicinando a Pasqua e in questo tempo di emergenza sanitaria i riti del Triduo verranno celebrati tenendo conto delle prescrizioni contenute nei decreti governativi. Il prossimo 5 aprile è la Domenica delle Palme, nella quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, la sua Passione e la Morte. È il giorno che segna l’inizio della Settimana Santa.

Confermata l’impossibilità dei fedeli di partecipare di persona alle celebrazioni, ricordiamo che i sacerdoti celebrano l’Eucarestia anche in assenza di popolo. Molti parroci stanno continuando il loro servizio pastorale attraverso l’uso delle nuove tecnologie, utili per trasmettere, anche in diretta, messe e riflessioni. Partecipare dunque è possibile attraverso i mezzi di comunicazione.

La Domenica delle Palme la tradizionale benedizione dei rami di ulivo sarà simbolica, all’interno delle celebrazioni nelle chiese parrocchiali. In cattedrale il vescovo Giovanni Nerbini presiede la messa alle ore 18 trasmessa in diretta da Tv Prato (canale 74 e in streaming su tvprato.it). L’emittente cittadina si collegherà anche con la basilica di San Pietro a Roma per la celebrazione presieduta da papa Francesco alle ore 11.

Le parrocchie in streaming

Ma come detto sono molte le parrocchie pratesi che si sono attrezzate per rimanere in contatto con i fedeli usando, in particolare, la propria pagina Facebook. Ecco quali comunità trasmetteranno questa domenica la messa delle Palme: alle ore 9 San Giorgio a Colonica; alle ore 10 San Bartolomeo a Coiano, Santa Maria Maddalena a Tavola, San Giovanni Battista a Maliseti, Santi Martiri, La Resurrezione, Madonna dell’Ulivo e San Silvestro a Tobbiana (sul proprio canale Youtube); alle 10,30 San Pietro a Grignano e San Pietro a Mezzana (sul profilo personale del parroco don Massimo Malinconi); alle ore 11 San Martino a Paperino e Fontanelle. Molti sacerdoti al termine delle celebrazioni usciranno dalla chiesa e dal sagrato impartiranno la benedizione alle comunità parrocchiali.

Piccole liturgie domestiche

Monsignor Nerbini ha chiesto a tutti i parroci di preparare del materiale così da permettere alle famiglie di celebrare piccole liturgie domestiche, in occasione dei pasti, soprattutto nella Domenica delle Palme, giovedì Santo, Domenica di Pasqua. L’invito ai pratesi è quello di fare «una lettura, breve riflessione, la benedizione della mensa da parte del padre di famiglia, magari con l’accensione di una candela», conclude il Vescovo.

Le confessioni

Per prepararsi alla Pasqua i fedeli sono da sempre invitati ad accostarsi al sacramento della confessione. Viste le restrizioni in atto riguardanti gli spostamenti e il divieto di assembramenti anche la «riconciliazione» subisce delle modifiche. In una lettera indirizzata ai sacerdoti il vescovo Giovanni Nerbini suggerisce alcune indicazioni: «In caso di impossibilità a fare diversamente la norma della Chiesa permette che il fedele compia un atto  di contrizione sincero e profondo e si accosti alla Comunione con l’impegno ad accedere alla confessione sacramentale per l’accusa dei peccati, non appena questo diventi possibile. I sacerdoti, che trovandosi in chiesa ricevessero la richiesta di una confessione, sempre rispettando le norme sulla distanza tra le persone, possono senz’altro acconsentire offrendo subito dopo la S. Comunione».

Il messaggio del Vescoco

"Carissimi fratelli e sorelle, mi rivolgo a voi che raccomando quotidianamente al Signore nella celebrazione della Santa Messa e nelle mie preghiere personali, in questo momento difficile nel quale, le pesanti limitazioni imposteci dalla pandemia provocata dal coronavirus, rendono ancora più gravosa la vostra condizione privandovi spesso dei già ridotti contatti umani necessari ed accrescendo non poco i disagi. Quello che spesso rappresentava in molti casi l’unico elemento di consolazione e di conforto, cioè la visita del parroco o del ministro straordinario della comunione con i sacramenti della Riconciliazione e della SS. Eucarestia, è venuto a mancare non per pigrizia e neanche per paura dei sacerdoti i quali avrebbero desiderato continuare il loro servizio abituale presso le vostre case (non pochi avevano deciso di continuare anche la benedizione delle famiglie), ma a causa del pressante appello prima, e del divieto assoluto da parte dell’autorità civile poi, a muoversi e frequentare le case delle persone più fragili o malate onde evitare contagi che potevano rivelarsi fatali.

Carissimi, in occasione delle prossime feste della Santa Pasqua vi auguro ogni bene materiale e spirituale, per tutta la vostra persona. Non avrete la possibilità di prendere parte alle celebrazioni dal vivo per i motivi che abbiamo detto ma troverete alla Tv molte offerte che vi aiuteranno a sentirvi uniti a tutta la Chiesa universale partecipi del mistero pasquale di Cristo e Lui presente nella vostra vita e nelle vostre prove. Fidatevi di Lui ed a Lui affidatevi.

Nello scrivere ai sacerdoti raccoglievo la sofferenza dei fedeli privati della via Crucis la sera del venerdì Santo e citavo una esperienza della mia vita che offro anche a voi. In un pellegrinaggio fatto in Polonia qualche anno fa, ho avuto modo di visitare la cella dove il cardinale Wyszynski, arcivescovo di Varsavia,  fu segregato dal partito comunista polacco dal 1953 al 1956. Sull’intonaco della parete della stanza c’erano scalfite delle piccole croci. Si legge nel suo diario: «Oggi ho ’fatto’ la Via Crucis, scrivendo con una matita i nomi delle stazioni della Passione del Signore sul muro e segnandole con una croce». Pensate a che modo semplice, povero, artigianale di pregare, ma certamente straordinario e di grande intensità che Dio avrà accolto ed ascoltato forse più di preghiere rivoltegli in condizioni molto più favorevoli.

Carissimi, vi saluto con affetto, vi benedico e affido alle cure materne di Maria che abbiamo festeggiato nel ricordo dell’Annunciazione. Buona Pasqua".

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