Una nuova avventura per Monica Attucci: «Sentiamoci belli per quello che siamo»
La casa editrice è la sua vita, la sua passione, il suo passato, presente e futuro. Ma Monica Attucci, come Carmignano sa bene, non è solo quello.
Una nuova avventura per Monica Attucci
A 56 anni ha speso la maggior parte del suo tempo tra cultura e sociale, ex insegnante, è stata consigliera comunale nella seconda legislatura di Doriano Cirri come indipendente all’opposizione.
Una persona solare e impegnata, che non perde l’occasione per lanciare messaggi positivi, con un valore etico e sociale.
Ama mettersi in gioco, lo ha fatto candidandosi alle elezioni, portando avanti idee e proposte che poi sono state la spinta propulsiva per un buon cambiamento, ma anche ogni volta che si impegna anima e corpo nella scelta di un libro da far nascere, crescere e portare nelle case di tutti.
Da qualche anno Monica si diverte anche portando avanti campagne di vario genere ed entrando in vari media: dai giornali patinati, alle radio.
Così a cinque anni dalla sua prima partecipazione, Monica Attucci ha deciso di partecipare anche quest’anno al concorso di Donna Moderna “Modelle per un giorno” e la si può già votare andando sul sito di Donna Moderna alla pagina del concorso.
«Può sembrare strano - ha affermato la diretta interessata - ma questa partecipazione è sempre molto pensata. Io la vivo come una cosa simpatica che allo stesso tempo serve a livello personale e psicologico, un messaggio che amo mandare a tutte: “sentiamoci belle per quello che siamo, perché lo siamo”».
E Monica non si è mai tirata indietro quando c’era da mandare messaggi o partecipare a campagne importanti nel mondo del sociale con la collaborazione con la casa cosmetica Younique, infatti la la Younique Foundation, che porta guarigione e speranza alle vittime di abusi sessuali durante l’infanzia. Un impegno questo con la Younique iniziato nel 2018 e nel quale Monica si è buttata anima e corpo, quando le è stato chiesto semplicemente di provare i prodotti della linea cosmetica e prestare così il suo volto, proprio per le finalità sociali che si trovano dentro l’azienda.
Monica Attucci è un volto più che conosciuto a Carmignano dove appunto nella seconda legislatura Cirri nonostante si candidasse come indipendente aveva ricevuto i voti per entrare in consiglio comunale.
«Quelli sono stati anni importanti e ci tengo anche a ringraziare Doriano Cirri perché, nonostante appunto io fossi un’indipendente, quell’esperienza mi ha fatto crescere, è stato un periodo molto formativo. In quegli anni mi sono occupata molto di cultura e sociale appunto come è nelle mie corde. Per esempio alla “proposta pane” proprio per non sprecare il cibo. Ma negli stessi anni penso anche alla proposta e al lavoro fatto per unire la scuola di musica Ottava Nota di Poggio a Caiano con il comune di Carmignano. Erano molti anni che a Carmignano mancava una scuola di musica. Io a quei tempi frequentavo l’Ottava Nota con mia figlia che suonava violino e sono diventata vicepresidentessa. Sono molto orgogliosa di questa unione così importante per Carmignano».
Senza dimenticare poi un altro progetto, tutto dedicato al sociale, portato avanti da Monica e inaugurato nel 2009: la Mater Caritas.
«Già in quegli anni - ha spiegato Attucci - si respirava un’aria di forte bisogno. La crisi in realtà era già arrivata e nei comuni la si percepiva eccome. La Mater Caritas Onlus è nata il primo aprile del 2009 e credo di poter affermare che è stata una grande cosa. Soprattutto perché è stata una delle prime a creare il “lavoro a progetto” perché ho sempre creduto fortemente nella dignità del lavoro. Quindi sì è stata una realtà che ha dato una mano, pagando bollette, facendo la spesa, ma soprattutto cercando di dare un attimo di respiro con questo lavoro di tre mesi a girare alle persone che ne avevano bisogno».
Oggi Monica, all’alba dei suoi 56 anni, guardandosi indietro lo fa con il sorriso sulle labbra e la testa alta di chi ha fatto tanto.
«Certo la casa editrice è il mio punto fermo, ma sono contenta di aver fatto tante cose per il mio comune. Cose in cui credevo, per le quali mi sono impegnata tanto e nelle quali magari io ho gettato il seme e poi sono riuscite a crescere e andare avanti, sono davvero proprio contenta di tutto questo».