reperti importantissimi

I bronzi di San Casciano dei Bagni avranno un loro museo

Si tratta del Palazzo dell'Arcipretura, acquistato dallo Stato

I bronzi di San Casciano dei Bagni avranno un loro museo
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Ricordate le venti statue di bronzo rinvenute a San Casciano dei Bagni? Adesso, avranno un loro museo. Una scoperta straordinaria di età etrusca che troverà una propria casa all'interno di un immobile datato 1580. Si tratta del Palazzo dell'Arcipretura, realizzato dalla famiglia Parracciani nel 1580 per destinarlo alla residenza dei sacerdoti di San Casciano.

Il palazzo diventerà il luogo di conservazione ed esposizione dei reperti provenienti dal complesso santuariale legato alle acque termali e in particolare dal deposito votivo del Bagno Grande che ha restituito gli ormai celebri reperti in bronzo.

Lo Stato ha acquistato la struttura

Oggi, lunedì 19 giugno, è stato firmato al Collegio Romano il rogito del Palazzo dell'Arcipretura di San Casciano dei Bagni, acquistato dallo Stato per destinarlo a sede del museo che ospiterà i bronzi e gli altri reperti provenienti dallo scavo del Bagno Grande e dalle ricognizioni archeologiche del territorio.

Erano presenti, tra gli altri, il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, il Segretario generale del Ministero, Mario Turetta, il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca e il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, oltre alla Sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti.

“Quello di oggi è un momento molto importante - afferma la Sindaca di San Casciano dei Bagni e Presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese, Agnese Carletti -. Ora attendiamo il finanziamento per iniziare i lavori di sistemazione del Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei Bagni e per poter presentare al completo la collezione di reperti archeologici e bronzi fino a questo momento rinvenuti nelle campagne di scavo del “Santuario Ritrovato” al “Bagno Grande”.

Intanto è tutto pronto per l’inaugurazione della mostra dal titolo “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”, che aprirà al pubblico il prossimo 23 giugno, presentata nelle sale espositive dedicate del Palazzo del Quirinale. La mostra sarà aperta al pubblico dal 23 giugno al 25 luglio e dal 2 settembre al 29 ottobre 2023, nei giorni di martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica.

Il ministro Sangiuliano

"Non io, ma gli esperti dicono che questi reperti sono il più importante ritrovamento dopo i bronzi di Riace" - ha detto il ministro della Cultura, Gennaio SanGiuliano. 

"E' giusto che San Casciano possa avere un museo importante, che diventi polo attrattivo per il turismo in quest'area che è molto bella. Siamo il governo del fare e mattone su mattone costruiamo il nostro futuro ".

Il ritrovamento nel novembre 2022

La conclusione della sesta campagna di scavi al Santuario Ritrovato del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (SI) ha permesso il rinvenimento del più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo.

Si tratta di oltre venti statue (realizzate in parti anatomiche e al vero o secondo i canoni della cosiddetta mensura honorata, cioè alte tre piedi romani… l’equivalente di circa un metro) che raffigurano le divinità venerate nel luogo sacro assieme agli antichi dedicanti.

Conservate in perfetto stato

L’eccezionale stato di conservazione all’interno dell’acqua calda della sorgente ha permesso anche di preservare meravigliose iscrizioni in etrusco e latino che furono incise sulle statue prima della loro realizzazione.

La gran parte di questi capolavori dell’antichità si data tra il II e il I secolo a.C. Si tratta di un periodo storico di grandi trasformazioni nella Toscana antica, nel passaggio tra Etruschi e Romani. In quest’epoca di grandi conflitti tra Roma e le città etrusche, ma anche di lotte all’interno del tessuto sociale di Roma, nel santuario del Bagno Grande nobili famiglie etrusche e romane dedicarono assieme le statue all’acqua sacra. Un contesto multiculturale e plurilinguistico assolutamente unico, di pace, circondato da instabilità politica e guerra.

Dalle iscrizioni sappiamo che i dedicanti giunsero da tutto il territorio di Chiusi e Perugia con molti nomi che ricorrono nel territorio di Siena. Si trattava dunque di un santuario di valenza interregionale. 

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