Sentenza definitiva

47enne condannato per aver adescato una ragazzina di 11 anni a Livorno

Aveva conquistato la fiducia della bambina spacciandosi per un amico del padre

47enne condannato per aver adescato una ragazzina di 11 anni a Livorno
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È finito in carcere con un’accusa pesantissima un quarantasettenne livornese, per i reati di adescamento di minori e minaccia.

Condannato per aver adescato una ragazzina a Livorno

L’uomo era finito nel mirino delle forze dell’ordine nel 2019, la squadra mobile aveva aperto un fascicolo di indagine su di lui perché in rete l’allora 44 enne aveva “agganciato” una bambina di 11 anni con alla quale aveva avviato una corrispondenza on line, durante la quale aveva anche inviato foto a sfondo sessuale.

Una di queste conversazioni era stata trovata dalla madre della minore mentre controllava il cellulare della figlia e da lì è scattata la denuncia e l’indagine della Polizia.

L’uomo era riuscito a conquistare la fiducia della bambina, contattata su una nota piattaforma social, facendosi passare per un amico del padre e, in circa due mesi, di fitte corrispondenza aveva portato la conversazione, in modo esplicito, su temi riguardanti la sfera sessuale.

Inoltre aveva provato ad incontrare la ragazzina, proponendole di ritrovarsi in un luogo appartato ed era arrivato al punto di recarsi nelle vicinanze della palestra della scuola frequentata dalla giovanissima per farsi notare e riconoscere da lei.

Per questa condotta il 47enne era stato già arrestato all’epoca e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per oltre un anno.

In primo grado era poi arrivata la sentenza di condanna a 2 anni 4 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre alle pene accessorie ed a misure di sicurezza specifiche, quali il divieto assoluto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e svolgere lavori che implichino il contatto con loro.

Questa sentenza è diventata definitiva pochi giorni fa per cui gli uomini della Squadra mobile, su disposizione della procura, hanno bussato alla porta della sua abitazione, in centro a Livorno e lo hanno tradotto al carcere delle Sughere dove dovrà scontare la sua condanna.

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