Una storia terribile

Un mese fa ad Altopascio Luigi Pulcini moriva per un pugno al bar, ma il nomade che l'ha ucciso è ancora in libertà

Le indagini sono sempre più fitte, ma ancora non si conosce l'identità dell'uomo che lo colpì con un pugno mortale. In paese si preferisce non parlare

Un mese fa ad Altopascio Luigi Pulcini moriva per un pugno al bar, ma il nomade che l'ha ucciso è ancora in libertà
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E’ passato più di un mese dalla morte di Luigi Pulcini, l’anziano di 75 anni, originario di Roma, deceduto dopo dieci giorni di agonia in ospedale in seguito a un aggressione subita in un bar del centro di Altopascio che frequentava tutti i giorni. 

Profondo dolore ad Altopascio

La moglie, Sandra Baldi, la famiglia, gli amici, ma anche gli abitanti del paese che fa da ponte tra la Valdinievole e la piana lucchese, non si danno ancora pace per il gravissimo fatto accaduto e il dolore con il quale devono convivere, in attesa perlomeno che l’omicida venga catturato e sconti le sue colpe. Vero, una triste consolazione, ma quello che resta di questa tragica vicenda è solo la speranza che vi sia giustizia. 

Un pugno mortale per futili motivi

Le indagini proseguono incessanti, ma ad Altopascio molti si chiedono perché non si sia ancora risaliti all’identità di quel ragazzo (dicono abbastanza giovane) che quella domenica 6 agosto colpì con inaudita violenza l’anziano, reo, a suo dire, di aver esagerato con gli sguardi nei confronti della ragazza che era con lui al bar. Un raptus improvviso, esploso subito dopo essere uscito dal locale. La coppia inizialmente era salita in macchina, dopodiché sono tornati indietro e l’uomo si è avvicinato a Pulcini dicendogli: “perché hai guardato la mia ragazza”.

Nemmeno il tempo di guardarsi negli occhi, che gli ha sferrato un pugno violentissimo in pieno volto, facendolo crollare a terra privo di sensi, prima di allontanarsi alla guida di una Fiat 500. Subito si era capito che le condizioni di Pulcini fossero gravi. Perdeva sangue e preoccupavano i traumi cranico e al volto, evidenti per tutti i presenti. Da qui in poi questa storia si avvolge di alcuni passaggi poco chiari e misteriosi. Tutto mentre Luigi provava a non mollare per riabbracciare l’amata moglie, sposata tre anni fa dopo una vita di lavoro in pizzeria a Roma. Dieci giorni di flebile speranza poi conclusisi nel peggiore dei modi. 

E' caccia all'aggressore (che tutti conoscono)

Che fine ha fatto l’aggressore del commerciante? Tutti lo hanno visto, tutti, più o meno, hanno capito di chi si tratta, comprese le forse dell’ordine (polizia municipale e carabinieri), che si occupano delle indagini. Però pare che in paese le persone abbiano poca voglia di parlare per evitare eventuali ritorsioni. Poi c’è la storia del giovane che, pochi giorni dopo l’aggressione, si era presentato in caserma autodenunciandosi senza che nessuno gli avesse creduto. 

Perché è ancora in libertà?

Il cerchio si stringe intorno all’omicida di Luigi Pulcini, ogni giorno questo viene diffuso dagli investigatori, ma notizie più precise, se non che sarebbe un componente della comunità sinti del posto, non ci sono. E soprattuto questa persona è ancora in libertà, mentre la vittima e i suoi familiari devono abituarsi a sopportare un dolore cosi forte quanto ingiusto. 

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