CRONACA

Un anno fa l'omicidio-suicidio a La Briglia

La mattina del 17 settembre 2020 Leonardo Santini ha ucciso la sua compagna, Claudia Corrieri, mamma della loro figlia che aveva appena compiuto due anni, e poi è andato a togliersi la vita buttandosi dal ponte sospeso a Mammiano (in provincia di Pistoia).

Un anno fa l'omicidio-suicidio a La Briglia
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E’ passato un anno da quel 17 settembre 2020 che sembrava essere iniziato come un normale giovedì a La Briglia ma che in poche ore si è trasformato nel giorno più nero della sua storia.
Quel giorno si è capito che quelle violenze, quei femminicidi di cui si sente tanto parlare alla televisione, e che continuano ad aumentare a un ritmo allucinante, non sono così lontane. E possono toccare da vicino anche una piccola comunità come quella de La Briglia, e far sprofondare nel dolore più profondo famiglie conosciute, stimate e con cui tutti, da sempre, hanno a che fare.

Un anno fa

La mattina del 17 settembre 2020 Leonardo Santini ha ucciso la sua compagna, Claudia Corrieri, mamma della loro figlia che aveva appena compiuto due anni, e poi è andato a togliersi la vita buttandosi dal ponte sospeso a Mammiano (in provincia di Pistoia).
Nessuno per ore e ore ha saputo niente, almeno fino a quando è stato ritrovato il corpo di lui.
Poi nel tardo pomeriggio la notizia è diventata ancora più tragica e agghiacciante, quando è stato trovato anche il corpo di lei, privo di vita, nella loro abitazione.

Sembra che tra i due ormai da tempo le cose non andassero più, si è parlato anche di continue liti.
A un anno di distanza ancora oggi ci si interroga se qualcosa poteva essere fatto perché tutto questo non succedesse.
Quella stessa sera del 17 settembre, intorno alle 22, il sindaco di Vaiano Primo Bosi si trovava a sedere sugli scalini davanti a casa, con le mani tra i capelli, a chiedersi perché.

«La pandemia - ha detto oggi Bosi - ci doveva insegnare che non siamo un’isola, che ci si salva solo tutti insieme. Ci doveva insegnare a tornare a essere molto più comunità».
Perché sembra che in paese molti, o per lo meno amici e vicini di casa, sapessero dei continui litigi tra i due, dei problemi che c’erano. A un anno di distanza sappiamo che non c’era una sola persona nel vicinato che non sapesse o non li avesse sentiti più e più volte. Ma nessuno aveva mai fatto una sola segnalazione.

Per molti, compreso il sindaco Bosi, quella è stata la sconfitta di una comunità intera, come anche un anno fa aveva amaramente dichiarato a Bisenziosette.
Eppure a un anno di distanza questo 17 settembre passerà in sordina. Troppo difficile probabilmente anche per chi è vicino alle famiglie fare qualcosa, ma qualcosa va fatto soprattutto per smuovere le coscienze.
Se è vero che in molti sapevano e nessuno ha mai pensato di fare qualcosa proprio per evitare questo dramma che ha distrutto due intere famiglie e reso orfana una bambina di appena due anni, allora bisogna ripartire proprio da qui. Perché come ha detto il sindaco Bosi nessuno è un’isola e non ci si salva solo da soli.

Forse, a un anno di distanza, quello che serve è proprio interrogarsi su cosa di più poteva essere fatto da chi sapeva che la situazione era molto difficile. E con una bambina piccola piccolissima di mezzo.
Per questo motivo Bisenziosette ha proposto al sindaco Bosi un’iniziativa da portare a termine il prima possibile, magari anche già per il 25 novembre, con una vignetta da esporre poi sul Comune di Vaiano.

Questa vignetta avrà un messaggio particolare che vuole scuotere le nostre coscienze e ricordare proprio cosa vuol dire essere una comunità.
«Un’ottima idea - ha commentato Bosi - per arrivare alle coscienze si può fare in tanti modi, devo dire che noi li abbiamo provati tutti tranne questo. L’idea della vignetta e di come sarà mi piace molto e adesso pensiamo a come farne un manifesto».

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