Un altro crollo delle mura a Pistoia, cinque metri di detriti finiscono sopra un bar
Fortunatamente non c'è stato nessun ferito. L'ennesimo caso dopo quello di gennaio scorso
Un boato. Uno squarcio, l'ennesimo verrebbe da dire, che ha visto un altro crollo delle mura a Pistoia. E' successo in via Pacinotti nella notte tra martedì 4 aprile e mercoledì 5. I detriti sono caduti direttamente sul bar - ristorante Officine Coffedè. Fortunatamente nessuno è rimasto coinvolto.
Un'altra ferita per quella parte di storia trecentesca che inizia a frantumarsi come un prezioso pezzo di cristalleria. Si sgretola, a volte creando danni, davanti agli occhi dei pistoiesi, che rimangono inermi davanti a una parte che non esisterà più.
E' stato così anche lo scorso gennaio 2023, quando porzione di cinta muraria in via Zamenhof si è sgretolata. Tutto in pieno giorno. In quel caso i massi caddero sopra un'auto. Nessun ferito. E' andata bene.
Nel 2020 il viale Arcadia
Faceva ancora caldo il 6 settembre 2020 a Pistoia, quando le mura di viale Arcadia si sono sbriciolate su se stesse. Ben trenta metri che non esistono più nella parte a est della cittadina pistoiese. Oggi ancora transennata. Ci vogliono milioni di euro. Troppi.
Una porzione di trenta metri, la stessa che si era pesantemente lesionata nel 2011 cadendo dal lato dove ci sono alcuni piccoli vivai a servizio del cimitero adiacenti al torrente Brana.
Un’area cosiddetta “golenale” dove, in realtà, non ci dovrebbe essere niente perché, in quella zona specialmente, il corso del torrente è abbastanza stretto e basso tanto che si è allagato molte volte. Tanti i danni. Nessun ferito.
Anche nel caso di viale Arcadia, le mura sono rimaste in piedi fin troppo perché, di fronte ad una situazione di grave pericolo, lo smottamento era inevitabile. Per qualcun altro, invece, si doveva e si poteva intervenire anche se quando entrano in rotta di collisione politica ed altri enti pubblici (in questo la Soprintendenza alle Belle Arti) il rischio dello stallo perpetuo è dietro l’angolo.
Al netto di questo, però, la ferita era già lì aperta da nove anni e, adesso, si è definitivamente lacerata. Colpa, detta da entrambi i lati dell’agone politico, di quei progetti presentati in Regione per il bando “Città Murate” che, per tre volte, sono stati rigettati: nel 2016 con la giunta Bertinelli, nel 2017 e nel 2019 con quella Tomasi.
Pistoia si è sempre fermata al limite dei 38 punti quando bisognava arrivare a 40. Questo non significa che con il successo di quel bando le mura, oggi, sarebbero state in piedi visto che comunque ci voleva una compartecipazione del Comune in termini economici e non sarebbe stata sufficiente a coprire le stime iniziali.
Adesso non c’è più nulla. Detriti e una storia che rimarrà un ricordo da raccontare.