Si sente male in carcere, poi muore. E' giallo al carcere di Sollicciano
Si tratta di un detenuto di 51 anni che nelle lettere inviate ai familiari ha raccontato di aggressioni e violenze
Bollore d'estate e umido d'inverno. Un carcere disumano, quello di Sollicciano a Firenze, come lo ha definito il tribunale di sorveglianza. E' morto qui Gafur Hasani, 51 anni, serbo. O meglio, è il pomeriggio del 31 gennaio 2024, quando un compagno di cella dà l'allarme.
Hasani si è sentito male ed è svenuto. Da quel momento non si è più risvegliato. E' morto all'ospedale di Careggi. Adesso il suo avvocato, Francesco Del Pasqua, vuole vederci chiaro, chiedendo l'autopsia.
Nella lente di ingrandimento alcune lettere
Ci vuole vedere chiaro l'avvocato Del Pasqua, soprattutto dopo alcune lettere che il 51enne ha inviato ai suoi familiari dove racconta di percorsse e violenza. Il dubbio è che il coma e poi la morte siano dovute a presunte aggressioni. Da qui la richiesta di autopsia.
Qualche settimana fa rissa tra bande
Il carcere di Sollicciano finisce così al centro dell'ennesimo fatto di cronaca. Solo qualche settimana fa c'è stata una rissa tra bande di marocchini e albanesi. Una lite furibonda, che era nata prima durante le visite mediche e poi era culminata in sezione.
Sono equilibri precari quelli all'interno del carcere fiorentino e che descrivono una situazione spesso fuori controllo, condita con risse, ma anche degrado.
Solo ieri, mercoledì 14 gennaio 2023, l'ennesimo suicidio all'interno di un istituto penitenziario. E' successo al Don Bosco di Pisa dove è detenuto, in regime semilibertà, si è tolto la vita al suo ingresso in cella.
Un dramma, che evidenzia ancora una volta, una situazione nelle carceri toscane già al collasso.