Sequestro di persona e lesioni aggravate: due casi di reiterati maltrattamenti alla compagna a Firenze
Una donna è stata legata al letto con una fune, l'altra ha subito un tentativo di strangolamento. La fine di due storie di abusi
Due casi di maltrattamenti alla compagna in poche ore. Doppio episodio di violenza in famiglia a Firenze dove i Carabinieri della Compagnia Firenze Oltrarno hanno tratto in arresto due uomini. Il primo, albanese classe 1983, l'altro italiano classe 1980. Entrambi maltrattavano la compagna da alcuni mesi ma negli scorsi giorni le storie di abusi si sono finalmente interrotte.
Legata al letto per impedirle la fuga
La notte tra l’8 e il 9 aprile scorso, i Carabinieri della Compagnia Firenze Oltrarno hanno tratto in arresto un soggetto di nazionalità albanese, residente in Italia, classe 83, contestandogli i reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. Nel tardo pomeriggio dell’8 aprile una ragazza, in stato confusionale ed in lacrime si è presentata presso la Stazione di Firenze Legnaia a seguito di una brutale lite con il ragazzo convivente, durante la quale era stata fisicamente aggredita e legata al letto con una fune, con l’obiettivo di impedirle di uscire di casa durante l’assenza dell’uomo. A tale scopo l’uomo le aveva anche tolto le chiavi di casa, per evitare che la stessa potesse allontanarsi o fuggire. Riuscita a sciogliersi, la ragazza è uscita di casa calandosi da na finestra dell’appartamento, al piano rialzato, arrivando per strada dove ha trovato dei passanti che le hanno prestato soccorso, accompagnandola dai Carabinieri.
Qui la ragazza ha raccontato quanto accaduto, specificando che in passato, nell’arco dell’ultimo anno, vi erano stati altri episodi di aggressioni, causati della gelosia dell’uomo. Durante la successiva perquisizione svolta dai militari dell’Arma è stata rinvenuta, nell’abitazione dell’indagato e precisamente nell’armadio, una fune, probabilmente la stessa utilizzata per legare la ragazza, a testimonianza di quanto nel pomeriggio avvenuto. All’esito di tutti gli accertamenti di rito l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona e, su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, tradotto presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, dove attenderà l’udienza di convalida e il successivo processo. La vittima, scossa per quanto accaduto, è stata soccorsa in caserma da sanitari del 118, in attuazione del cosiddetto codice rosa, il protocollo riservato alle vittime di questa tipologia di reati
Tentativo di strangolamento
Lo scorso 8 aprile i Carabinieri della Compagnia Firenze Oltrarno hanno tratto in arresto un italiano, classe 1980, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. In particolare la pattuglia della Stazione di Grassina, su richiesta della Centrale Operativa del Comando Provinciale di Firenze, nel pomeriggio era intervenuta in località Grassina per lite tra conviventi. Giunti sul posto i militari prendevano contatti con la donna, constatando che la stessa si presentava con visibili arrossamenti sul collo ed all’altezza dello zigomo, comprendendo subito che poteva essere stata vittima di un’aggressione. I successivi accertamenti consentivano di ricostruire quanto avvenuto, ovvero una lite che aveva coinvolto i due conviventi, durante la quale l’uomo aveva aggredito la vittima con un pugno al volto per poi tentare di strangolarla, desistendo successivamente dal proprio intento. In tale frangente la donna, riuscita ad allontanarsi e scappare, contattava il numero di emergenza richiedendo aiuto.
Dalla ricostruzione dei passati mesi è poi emerso che condotte di tale natura si erano ripetute in diverse occasioni nell’arco degli ultimi due mesi, motivo per cui la vittima, che presentava anche una rottura del quinto metacarpo di una mano, conseguenza di una lite del mese scorso, aveva ormai timore per la sua incolumità. All’esito di tutti gli accertamenti di rito l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e, su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, tradotto presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, dove attenderà l’udienza di convalida e il successivo processo. La vittima è stata soccorsa da sanitari del 118, in attuazione del cosiddetto codice rosa, per svolgere delle visite di controllo presso l’Ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli.