Scomparsa di Kataleya, lettera del cappellano della comunità latinoamericana
"Non riempiamoci di speculazioni. Affidiamoci ai professionisti"
"È stata una settimana in cui l'abbiamo adottata come una figlia e una sorella. Siamo preoccupati e in ansia. Sostegno ai gruppi di ricerca che si stanno mobilitando". Con queste parole padre Juan Manuel Núñez Rubio durante la Messa domenicale ha parlato di Cataleya. Nella chiesa evangelica in via Lulli a Firenze c'erano anche i genitori e il fratello della piccola di cinque anni, scomparsa dall'Astor sabato 10 giugno 2023.
Sono rimasti in silenzio. Con le lacrime che scendevano. A farsi forza e a stringersi l'uno accanto all'altro.
Il don si è rivolto a Kataleya: "Ti aspettiamo"
"Cara Kataleya ti aspettiamo, vogliamo rivederti tra noi sorridente e goderti la tua infanzia con il tuo fratellino, perché in mezzo al dolore della tua scomparsa, abbiamo potuto prendere coscienza di quanto siano abbandonate le nuove generazioni e siamo invitati a proteggerle e ad amarle. Speriamo che quando ti ritroveremo potremo avere un ambiente sicuro per te e per ogni bambino della nostra città e del mondo intero".
A una settimana dalla scomparsa
"Una settimana in cui abbiamo avuto molte domande e poche risposte, una settimana piena di incessanti ricerche che non hanno ancora trovato nulla. È stata una settimana in cui abbiamo adottato Kataleya come una figlia, una sorella, siamo preoccupati e in ansia per la sua scomparsa.
Questa scomparsa ha mobilitato tante persone piene di buona volontà, che con coraggio si sono impegnate fin dal primo momento in cui hanno appreso la notizia della scomparsa, si sono riunite e hanno iniziato le ricerche, nelle strade e nelle piazze vicine a dove viveva. Questa scomparsa ha rattristato non solo i peruviani presenti a Firenze, ma anche tutta la comunità fiorentina, anche dall'estero, in particolare dal Perù, dove gruppi di persone sono uscite per esprimere la loro preoccupazione e il loro sostegno ai gruppi di ricerca che si stanno mobilitando alla ricerca della nostra amata Kataleya".
L'appello alla comunità
"Fratelli e sorelle, non stanchiamoci di continuare a chiedere al buon Dio di proteggere e permettere di riavere tra noi la nostra amata Kata. C'è una famiglia che l'aspetta e noi ne facciamo parte, perché questa cara bambina è oggi al centro delle preoccupazioni delle nostre famiglie. Continuiamo a insistere con le nostre preghiere perché Kataleya appaia e abbia risposte ai tanti dubbi che oggi ci circondano".
Affidiamoci ai professionisti
"Devo esprimere la mia preoccupazione, soprattutto quando ci riempiamo di speculazioni in questo caso che stiamo vivendo, diventando giudici, investigatori o psicologi senza avere alcun argomento a sostegno delle nostre speculazioni. Affidiamoci ai professionisti, affidiamoci alle istituzioni che sono attualmente mobilitate nella ricerca della nostra Kataleya, saranno loro a permetterci di conoscere tutta la verità. Incoraggiamo con il nostro sostegno e le nostre preghiere tutte le persone di buona volontà che stanno indagando e cercando instancabilmente la nostra amata bambina. So bene che queste persone sono impegnate e non si fermeranno finché non troveranno risposte a questa scomparsa.
Accogliamo ancora una volta l'invito che il cardinale Giuseppe Betori ha rivolto a tutte le parrocchie della diocesi di Firenze, a pregare per il ritorno della nostra Kataleya, perché una famiglia la sta aspettando, soprattutto un fratellino che sicuramente chiede ogni giorno la sua sorellina.
Cara comunità cristiana e tutte le persone di buona volontà, restiamo saldi, pieni di energia positiva attraverso le nostre preghiere, affinché Kataleya sia di nuovo in mezzo a noi".