Il babbo in procura

Bambina scomparsa: dieci giorni senza Cataleya. All'Astor anche i camion autospurgo

Gli inquirenti cercano tracce dentro l'albergo. La mamma: "Spero non sia ancora lì"

Bambina scomparsa: dieci giorni senza Cataleya. All'Astor anche i camion autospurgo
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Dieci giorni senza Cataleya, scomparsa ormai da Firenze dallo scorso sabato 10 giugno 2023, e secondo giorno di ispezioni all'ex albergo Astor. Sul posto oggi  sono arrivati anche  i camion cisterna autospurgo. Si cercano ancora tracce della bambina peruviana e lo si continua a farlo dentro l'hotel, ormai sgomberato.

C'è anche una nuova telecamera in via Monteverdi che potrebbe, forse, chiarire qualcosa in più.

Ieri, domenica 18 giugno, le forze speciali  Ros, Gis e Sis hanno passato al setaccio, almeno il 50% di quello che fino a una settimana fa era anche la casa di Kataleya.

Le ultime immagini di Cataleya

Un rompicapo, quello delle forze dell'ordine, che ha l'obiettivo di trovare la bambina. Una vicenda sempre più dai contorni noir.

Le dichiarazioni della mamma di Cataleya

"Spero che non la trovino qui, significherebbe che è morta”. Lo dice la mamma di Karaleya, Katherine che è stata trasferita insieme al marito in una struttura protetta.

Intanto la famiglia ha nominato i due nuovi avvocati, dopo che il legale dell'associazione Penelope ha lasciato l'incarico. Si tratta di Filippo Zanasi e Sharon Matteoni. Sono stati loro a comunicare anche l'incarico al superconsulente Luciano Garofano.

Il padre è stato sentito dai Pm

Si continua a scavare nei rapporti che i genitori hanno con la comunità peruviana. Tutto gira intorno all'Astor e ai legami che la famiglia aveva con gli altri occupanti. Si tratta di una ritorsione, come hanno ipotizzato gli inquirenti già nei primi giorni della scomparsa.

Miguel, il babbo appunto di Cataleya, ha chiesto spontaneamente di essere sentito dai pm. Lo hanno riferito gli stessi legali dell'uomo.

«E' una iniziativa della difesa –  hanno spiegato Zanasi e Matteoni – Il padre ci ha chiesto di poter parlare con il magistrato per aggiungere ulteriori elementi rispetto a quanto aveva già detto prima e lo abbiamo accompagnato».

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