Scommesse illegali, operazione nazionale: a Prato scovata bisca clandestina
Sono 38 i soggetti denunciati con il conseguente sequestro di attrezzatura di gioco e di denaro contante per oltre 110.000 euro
La Polizia di Stato ha condotto una vasta operazione in tutte le province italiane nel settore del contrasto al gioco ed alle scommesse illegali, anche finalizzata alla tutela dei consumatori. Sono ben 600 gli esercizi commerciali sottoposti a controllo, oltre 3339 i soggetti identificati, 40 sequestri di apparecchiature illegali (“totem”, personal computer, AWP e VLT), 66 denunce in stato di libertà connesse all’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse ed oltre 215 violazioni amministrative sanzionate, per un importo superiore ai 600.000,00 euro. La grossa indagine ha coinvolto anche la città di Prato.
Il risultato a Prato
I controlli, avviati dallo scorso mese di dicembre su tutto il territorio nazionale e conclusi nella serata di giovedì 11 gennaio 2024, hanno visto impiegati gli investigatori delle Squadre Mobili, coadiuvati dal personale delle Divisioni P.A.S.I. delle Questure e dei Reparti Prevenzione Crimine, valorizzando l’ormai collaudata sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al fine di ottimizzare la capacità di contrasto alle forme più evolute di illegalità nel settore del gioco.
A Prato, gli agenti hanno individuato e fatto irruzione in una bisca clandestina gestita e frequentata da cittadini di nazionalità cinese. 38 i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per la partecipazione ed esercizio del gioco di azzardo - 9 di essi sono risultati irregolari sul territorio nazionale - con
il conseguente sequestro di attrezzatura di gioco e di denaro contante per un ammontare di oltre 110.000,00 euro.
Il resto dell'operazione
A Caltanissetta, i controlli “a tappeto” messi in campo su larga scala dalla Squadra Mobile e dalla SISCO hanno, invece, consentito di individuare anche un vero e proprio laboratorio clandestino per la fabbricazione di armi,
comprensivo di tutta l’attrezzatura necessaria per la costruzione di armi corte (un innescatore manuale, una pressa per ricarica munizionamento, un set ricarica per cartucce, nr 93 inneschi, nr. 1 lima da 17 cm, nr.2 attenuatori di
rumori costruiti artigianalmente) oltre che di un modello artigianale di pistola e svariato munizionamento di diverso calibro. Tratto in arresto il titolare del sito.
18 gli esercizi commerciali sottoposti a controllo nella sola città metropolitana di Reggio Calabria, mentre una serie di violazioni in materia di prevenzione e per la sicurezza dei luoghi di lavoro hanno comportato la momentanea chiusura di un’agenzia di scommesse in provincia di Varese. Analoghe violazioni riscontrate anche in provincia di Pesaro-Urbino, dove i controlli hanno peraltro fatto emergere anche l’uso illegale e promiscuo di alcuni circoli privati adibiti a sale gioco.
Operazione su ampia scala
L’operazione, coordinata dal Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, rientra in una più ampia strategia di contrasto che vede l’impiego dell’expertise investigativa della Polizia di Stato misurarsi sul fronte nazionale ed estero del gioco illegale e delle scommesse clandestine.
In tale ambito, il massiccio dispositivo di controllo ha visto l’impiego degli “specialisti” formati nei corsi di qualificazione per la “polizia dei giochi e delle scommesse” organizzati dalla Direzione Centrale Anticrimine, mettendo in campo la professionalità degli operatori scesi in campo presso agenzie di scommesse, negozi di gioco e corner distribuiti in tutte le province italiane.
Il monitoraggio, peraltro, ha consentito di attualizzare una costante mappatura delle frequentazioni dei luoghi pubblici e degli esercizi di gioco oltre che delle connesse interessenze economiche, al fine di evidenziare possibili rischi di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso, anche straniera, nel settore del gioco, talvolta attuata mediante sofisticate tecniche di riciclaggio e reimpiego dei beni di provenienza illecita.