Prato, un grande parco al posto dell'ex ospedale
Il cantiere è stato aperto lo scorso 25 agosto, al termine di un tira e molla a suon di ricorsi al Tar fra le tre aggregazioni di imprese edili che hanno partecipato al bando pubblicato ormai due anni fa (e che Bisenziosette ha raccontato più volte, nel corso del tempo).
Da dove ripartire? Da quel pomeriggio di quasi quattro anni fa, quando in un salone consiliare gremito veniva mostrato il “rendering” del nuovo parco centrale, redatto dall’architetto francese Michel Desvigne. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, con qualche difficoltà imprevista che ha rallentato di quasi un biennio l’iter dei lavori. Ecco perché la demolizione del vecchio ospedale Misericordia e Dolce, completata poco più di una settimana fa, assume un significato particolare.
Cantiere aperto a fine agosto
Il cantiere è stato aperto lo scorso 25 agosto, al termine di un tira e molla a suon di ricorsi al Tar fra le tre aggregazioni di imprese edili che hanno partecipato al bando pubblicato ormai due anni fa (e che Bisenziosette ha raccontato più volte, nel corso del tempo). E Prato potrà quindi avere quel parco presentato nell’autunno del 2017 che si estenderà su una superficie di ben 30mila metri quadri. «Sarà la “porta d’ingresso” al centro storico.
Un parco con spazi per il fitness all'aria aperta, tre ettari di verde con alberi e siepi. E un padiglione in vetro da 500 metri quadrati con bar, un ristorante e uno spazio per il coworking – ha spiegato l'assessore all'urbanistica, Valerio Barberis - è inoltre prevista la realizzazione di una vasca d'acqua di centocinquanta metri ai piedi delle mura con un suggestivo effetto specchio». Il cronoprogramma sta andando avanti in anticipo rispetto alle ultime scadenze, per quanto le operazioni abbiano sollevato qualche polemica fra i residenti in virtù delle polveri e dei rumori.
In mezzo ai 170mila metri cubi dello scheletro dell’ex-nosocomio demolito sono infatti emersi anche tre chilometri di amianto, che gli operai hanno ovviamente provveduto a rimuovere. Senza contare che ulteriori tracce di amianto sono state trovate addirittura nei pilastri delle fondamenta. E (anche) per questo gli abitanti della zona (specie quelli che vivono nei pressi dei giardini di Sant’Orsola) non hanno gradito ed hanno allertato più volte la polizia municipale.
«Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dalla cittadinanza, nel corso del tempo – ha fatto presente il consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci - sia sull’attività eccessivamente rumorosa che sulle difficoltà legate alla posa di barriere che dovevano essere poste per proteggere dalla dispersione delle polveri. C’è poi il forte sospetto, sostenuto anche qui da quanto appreso da chi abita nelle vicinanze, che la ditta abbia lavorato anche nei giorni in cui l’accordo non lo consentiva». Un’occasione che ha indotto la giunta Biffoni a (ri)fare il punto.
«La Daf Costruzioni (la vincitrice dell’appalto, ndr) ha iniziato l’opera lo scorso settembre. E’ stata rilasciata da Asl un'autorizzazione sulla deroga dei rumori che autorizza il personale a lavorare dalle 8 alle 19 durante la settimana e il sabato dalle 8 alle 13. Sino al 21 maggio prossimo – ha affermato Barberis, rassicurando – siamo ben consapevoli dei disagi riscontrati e abbiamo incontrato più volte i cittadini per raccogliere le loro impressioni. Posso però dire che questo intervento si è svolto utilizzando dei sensori per l'analisi delle polveri e dei rumori, che hanno evidenziato il rispetto delle condizioni. E che la fase più “impattante” del cantiere può considerarsi già chiusa, in termini relativamente brevi”.
Giunti a questo punto, quali saranno perciò i prossimi passi? Intanto, nell’area dell’ex-ospedale rimangono poco meno di 30mila metri cubi di detriti e macerie già "ripuliti" e selezionati da rimuovere. Una porzione di questi ultimi potrebbe essere frantumata e riutilizzata per livellare il terreno, su suggerimento della stessa Daf. Anche questo passaggio è già iniziato e dovrebbe lasciare l’ex-MeD completamente sgombro alla fine del prossimo aprile (la spesa dell’abbattimento, sostenuta da Usl, si attesta sui 3,5 milioni di euro, ndr). Nelle intenzioni dell’amministrazione, il progetto esecutivo dovrà essere pronto entro il termine della prossima primavera. Chissà che non possa prevedere qualche modifica più “green”, visto che il capogruppo dei 5 Stelle, Carmine Maioriello, ha depositato una domanda di attualità in consiglio comunale per chiedere una maggior presenza di alberi per migliorare la fruibilità del giardino nei periodi più caldi. Poi si procederà ad appaltare il lavoro già in estate. Costo totale? Poco più di 8 milioni di euro. L’”Operazione parco”, insomma, sta entrando negli sviluppi decisivi.