SOMME RECUPERATE

Pistoia, percepivano illecitamente il Reddito di Cittadinanza: recuperati oltre 500mila euro

I soggetti erano privi di alcuni requisiti indispensabili quali la residenza in Italia o l'assenza di precedenti giudiziari

Pistoia, percepivano illecitamente il Reddito di Cittadinanza: recuperati oltre 500mila euro
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Percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza - attivo fino al dicembre 2023 - nonostante fossero privi di alcuni requisiti indispensabili quali la residenza in Italia, l'assenza di precedenti giudiziari o fossero i cosiddetti "finti poveri". L'operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia ha permesso di identificare 21 soggetti privi dei suddetti requisiti, i quali sono stati tutti denunciati. In totale si parla di un ammontare complessivo di 503.417 euro.

Alcuni casi specifici

In particolare, undici di queste persone (249.905 euro percepiti) sono state scoperte dal Gruppo di Pistoia, 3 (211.589 euro percepiti) dalla Compagnia di Montecatini Terme e  7 (41.923 euro percepiti) dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia.

La casistica maggiormente ricorrente è risultata essere quella relativa all’assenza del requisito della residenza in Italia. Sono stati infatti denunciati 11 soggetti - principalmente di nazionalità marocchina, ma anche nigeriana e pakistana - che avevano falsamente dichiarato di risiedere nel nostro Paese da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Otto soggetti invece sono cittadini italiani e stranieri che avevano omesso di indicare di avere precedenti giudiziari che inibivano la possibilità di ottenere il sussidio, tra i quali una persona originaria della provincia di Lucca, agli arresti domiciliari in Valdinievole, nell’ambito di un procedimento per truffa e ricettazione.

In altri casi, infine, sono stati scoperti dei "finti poveri". Particolarmente significativo l’episodio relativo ad un sessantenne di origine filippina, residente a Pistoia, che aveva ottenuto l’erogazione del reddito di cittadinanza per 2.108 euro, mentre la moglie, lavorando come colf, aveva guadagnato, ma non dichiarato al fisco, tra il 2017 ed il 2021, oltre 92.000 euro di compensi.

Le posizioni irregolari emerse sono state anche segnalate alla competente Direzione Provinciale dell’INPS, per la revoca del contributo ed il recupero delle somme già erogate.

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