Omicidio Capovani, i testimoni in aula: "Seung sopra di lei. Botte e urla"
E' stato un momento toccante quello in aula ieri, mercoledì 17 gennaio 2024, ma centrale per ricostruire l'intera vicenda e l'aggressione della dottoressa
Sono sfilati una alla volta davanti al giudice Giovanni Zucconi i testimoni, chiamati in aula per la morte di Barbara Capovani.
"L’ho visto correre verso il padiglione di psichiatria, poi ho sentito colpi e urla. Avevo la visuale ostruita da un albero, ma quando mi sono sporta lui era sopra di lei e a terra c’era tanto sangue".
Lui è Gianluca Paul Seung, 35enne di Torre del Lago, ritenuto responsabile dell’omicidio di Barbara Capovani. A parlare è un’addetta alle pulizie dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, che ha descritto Seung vestito di nero, nervoso, agitato, con un cappuccio in testa che gli copriva parte del volto.
E' stato un momento toccante quello in aula ieri, mercoledì 17 gennaio 2024, ma centrale per ricostruire l'intera vicenda e l'aggressione della dottoressa. Tra i testimoni c'è l'infermiere Riccardo Bramanti, che dopo aver sentito le urla è uscito fuori dall'ospedale trovando la dottoressa esamine.
"A un certo punto ho sentito urlare il nome di Barbara e sono uscito – ha detto –. Ho visto la dottoressa Capovani stesa sul fianco, vicino alla bicicletta che usava sempre per spostarsi, con sangue sui capelli. Un mio collega ha provato a tamponare la ferita con una garza".
Altre due testimonianze del Pubblico ministero sono fondamentali come quelle di un’operatrice socio sanitaria di psichiatria, Larissa Andreis, e un’addetta alle pulizie dell’Orto botanico, Chiara Albanese.
Testimoni chiave
Andreis ha raccontato di aver risposto nei giorni precedenti all'omicidio al videocitofono dell'ospedale e aver riconosciuto Seung: "giovane con il volto pulito e un cappello con visiera che chiedeva della dottoressa Capovani". Ma dopo aver risposto che in quel momento la dottoressa non si trovava in ospedale, il 32enne è sparito.
"Diceva che quando si sentiva male passava dall’ospedale e la dottoressa Capovani si occupava di lui. Poi, però, è sparito", ha raccontato ancora nella deposizione Andreis.
Anche Albanese ha confermato, riconoscendo nelle foto proposte in aula, di aver visto Seung il giorno prima dell'omicidio all'Orto botanico.
"Era l’orario di chiusura e lui voleva entrare lo stesso", ha aggiunto l’addetta alle pulizie.
Un omicidio efferato e senza scrupoli
Gianluca Paul Seung è accusato di aver ucciso la psichiatra Barbara Capovani davanti al proprio reparto di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.
La morte di Barbara Capovani
Barbara Capovani è morta il 24 aprile 2023. Troppo gravi le ferite riportate dalla psichiatra dopo l'aggressione subita dal suo paziente Gianluca Paul Seung. Un attacco premeditato quello dell'uomo di 35 anni residente a Torre del Lago (Viareggio).
Non trovando la dottoressa nel giorno precedente, l'uomo è tornato il giorno dopo attendendola fino all'uscita dal reparto di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, il 21 aprile 2023, colpendola ripetutamente sul cranio. Tre giorni di ricovero, poi l'accertamento della morte neurologica.
Un caso solido
Nonostante l'arma del delitto, probabilmente un oggetto simile a una spranga, non sia mai stato ritrovata e Seung non solo non abbia confessato ma anzi, continui a dichiararsi innocente, rifiutando ogni perizia psichiatrica, il caso contro il 35 di Torre del Lago appare solido.
Fra i tanti frammenti raccolti da quel maledetto 21 aprile 2023, data dell'aggressione, spiccano ovviamente le telecamere di sorveglianza poste di fronte al reparto di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.
Proprio in queste immagini si staglierebbero delle scarpe rosse, ritrovate circa un mese dopo tra i rifiuti e appartenute all'aggressore che le aveva appunto indosso in quel momento.