Omicidio Bagno a Ripoli: La Scala resta in carcere, convalidato l'arresto
Antonino La Scala, accusato di omicidio, aveva anche firmato alcune ricevuto per quei 50mila euro dati in prestito da Umberto Della Nave
A chiarire i tratti nebulosi dell'omicidio di Umberto Della Nave, 84 anni, e della moglie, Dina Del Lungo, 83 anni, c'è un'agenda. E qui che è stato appuntato il prestito da 50 mila euro, mai saldato da Antonino La Scala, arrestato con l'accusa di omicidio dei due coniugi Della Nave a Osteria Nuova, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze).
Aggiornamento 15/12: La Scala resta in carcere
L'ultimo aggiornamento sull'agghiacciante vicenda di Bagno a Ripoli è la convalida dell'arresto e della misura cautelare in carcere nei confronti di Antonino La Scala, accusato di omicidio volontario aggravato, tentato occultamento di cadavere, rapina aggravata e danneggiamento a seguito di incendio.
La Scala avrebbe inoltre anche alcuni precedenti penali - come racconta La Nazione -. Nel 2019 fu arrestato nell'ambito della cosiddetta operazione "Sabbia". Un'inchiesta su un traffico di droga in cui furono coinvolti criminali di origine albanese e soggetti vicini alla 'ndrangheta.
La ricostruzione
Secondo gli inquirenti La Scala si sarebbe presentato a casa degli anziani chiedendo altri soldi. E' il 5 dicembre scorso. Non è chiaro se sia nato un alterco, ma quel che è certo, per chi ha svolto le indagini, è che La Scala fosse convinto che Della Nave in casa avesse altro denaro.
Pe questo lo avrebbe minacciato, fino a sferragli una coltellata alla gola. Sarà letale. Poi ha appiccato il fuoco all'abitazione a Osteria Nuova. Alle spalle, però, ha lasciato delle tracce. Il suo Dna.
Le indagini
Inizialmente sembrava che si fosse trattato di un incidente domestico. Forse una poltrona elettrica. Un cortocircuito. Il marito che tenta di salvare la moglie, ma non ce la fanno entrambi. Troppo semplice. Così gli inquirenti hanno iniziato a scavare nella casa di quei due anziani, già colpiti da un lutto: la morte del figlio a soli 44 anni. Da allora, forse, non si erano mai ripresi.
A ricomporre il puzzle sono state alcune banconote trovate sul retro dell'abitazione. Poi, un'agenda dove il civaiolo si appuntava tutte le entrate e le uscite di denaro. Era meticoloso.
E in quelle uscite c'era anche un prestito a La Scala di 50mila euro. Non solo, ma il presunto omicida aveva anche firmato delle ricevute che attestavano il prestito.
Ha lasciato tracce ovunque
La Scala si sarebbe accanito contro Della Nave, massacrandolo di botte. Lo dirà il risultato dell'autopsia su quei corpi, già martoriati dal fuoco. La donna è stata strangolata. Poi, l'accanimento su Della Nave. A lui sarebbe stato chiesto dove fosse la cassaforte e i soldi. Rotti naso e zigomi, ferite da taglio alla tempia e alla gola.
Una volta ucciso, il 44enne si sarebbe messo a cercare il denaro ovunque. Ed è nella sua folle ricerca e assestata che ha lasciato tracce ovunque: in cucina dove si sarebbe consumata la tragedia, nelle chiavi di accesso al magazzino e poi ancora su alcune banconote marchiate di sangue. I carabinieri le hanno ritrovato sul retro.
Fermato con due valigie e bordo
Sono delle indagini velocissime quelle dei carabinieri, che hanno risolto una storia dai tratti noir. La Scala è stato fermato a bordo della sua auto, con due valigie nel cofano. A suo carico l'accusa è di omicidio volontario aggravato rapina aggravata, tentativo di occultamento di cadavere e danneggiamento. Domani, 15 dicembre 2023, la convalida del fermo.
Edlira Mamutaj