PROCESSO CIVILE

Morte Martina Rossi, nuova perizia: "Morì anche per colpa sua". Il padre: "È aberrante"

La giovane perse la vita cadendo dal sesto pianto di un hotel nel tentativo di sfuggire al tentativo di stupro di due uomini aretini

Morte Martina Rossi, nuova perizia: "Morì anche per colpa sua". Il padre: "È aberrante"
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Il 3 agosto del 2011 Martina Rossi, studentessa genovese di 20 anni, morì a Palma di Maiorca, in Spagna, mentre si trovava in vacanza con due amiche. La giovane cadde dal sesto piano di un hotel per sfuggire al tentativo di stupro da parte di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, entrambi 32enni di Castiglion Fibocchi in provincia di Arezzo.

Nuova perizia

Il caso, nel quale i due uomini sono stati condannati per quanto accaduto a Martina Rossi, è tornato alla ribalta delle cronache nelle ultime ore per la perizia al tribunale civile di Arezzo richiesta dagli avvocati dei due aretini. In essa, si afferma come nella morte di Martina ci fu anche la sua responsabilità nello scavalcare la ringhiera del balcone da cui poi sarebbe caduta per sfuggire al loro brutale attacco. La risposta della famiglia, scioccata da quanto dovuto leggere e sentire, non è tardata ad arrivare.

Il commento dei genitori di Martina Rossi

"Aberrante", così Bruno Rossi, padre di Martina, ha definito la richiesta dei due condannati. "Si comportano come se non fosse successo niente e continuano a mentire - ha commentato al quotidiano La Nazione -. Provano a introdurre responsabilità oggettive, come se non ci fossero stati 11 anni di sentenze e mia figlia non fosse stata ammazzata da questi due. Qualunque iniziativa stiano prendendo sembra quasi che i due che hanno ucciso mia figlia, non meritino alcuna punizione. Ma questi ragazzi devono rispondere anche sul piano civile, dopo che dal punto di vista penale le responsabilità sono state già appurate", ha concluso.

Come il padre, anche la madre ha commentato le ultime vicende riguardanti il processo civile, in corso in questi giorni ad Arezzo, con una richiesta di un milione di euro di risarcimento dei danni fatta dai familiari ai due condannati, oggi in regime di semilibertà.

"Non vogliamo un centesimo. Tutto quello che arriverà andrà all'associazione Martina Rossi, nata con l'obiettivo di aiutare le donne vittime di violenza e le persone più fragili - ha spiegato al Corriere della Sera Franca Murialdo, la madre di Martina Rossi -. Non c'è vergogna. Dire che Martina è precipitata dall'albergo anche per colpa sua è qualcosa che va oltre l'immaginabile. Martina è morta per sfuggire a un tentativo di stupro, è scritto nella sentenza definitiva e nessuno può più metterlo in dubbio. Eppure ogni volta c'è un tentativo di cancellare la verità. Come si può arrivare a tanto?".

I due uomini hanno inoltre chiesto anche una seconda perizia per stabilire una corresponsabilità nella caduta rispetto alla balaustra, ritenuta troppo bassa. "Bisogna capire se l'hotel avesse i requisiti di sicurezza tali da impedire la caduta di Martina o di qualsiasi altro ospite", hanno spiegato gli avvocati dei due uomini.

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