Ingeriscono bacche di glicine in giardino. Fratellini al Meyer per avvelenamento
I due piccoli, 3 e 6 anni, di Seravezza, sono stati attratti dai colori sgargianti e dal profumo della pianta dai semi tossici
Di origine russa, i due fratellini da tempo vivono a Seravezza con la propria famiglia. Rispettivamente di 3 e 6 anni, i piccoli sono stati attirati da una pianta tanto splendida, maestosa e colorata quanto potenzialmente pericolosa come il glicine. In giardino, i fratelli sono stati attratti dalle bacche profumate e hanno iniziato ad ingerirle. Belle e odorose, le bacche di glicine sono anche velenose.
Tanto bella quanto velenosa
I frutti del glicine sono simili a dei legumi e contengono dei semi tossici. Tutte le parti della pianta contengono infatti una saponina chiamata wisterina, che è tossica se ingerita e può causare vertigini, confusione, problemi di linguaggio, nausea, vomito, dolori di stomaco, diarrea e collasso ma la maggior concentrazione è appunto nei semi.
Non è certo il primo caso che dei semi di glicine causino leggeri avvelenamenti ai bambini, ignari dei loro effetti collaterali e attratti invece dai profumi e colori della pianta. Così è stato per i due piccoli di Seravezza, che - come raccontato da La Nazione - dopo aver mangiato alcuni semi si sono sentiti male.
Vomito, dolore addominale, diarrea. Questi alcuni dei sintomi tipici patiti anche dai piccoli, portati dai genitori al pronto soccorso pediatrico dell'Ospedale Versilia di Lido di Camaiore. Dopo alcune ore, i medici hanno optato per il trasferimento al Meyer di Firenze. Le condizioni dei bambini sono rimaste sempre stabili. I due fratellini non hanno mai perso conoscenza, respirando in autonomia. Un trasferimento dettato dalla struttura maggiormente attrezzata nel capoluogo per sottoporli così alle migliori cure del caso.