In dieci mila per la pace. Firenze sfila silenziosa: "Signori della guerra, cessate il fuoco"
Ci sono tutti alla manifestazione ideata da padre Bernardo: il mondo cattolico, il rabbino di Firenze, Gaudi Piperno, l'Imam Izzedin Elzlir
Un corteo in silenzioso. Un fiume di lumini che scorre sui lungarni fino a salire a Santa Maria al Monte. Firenze, città del Umanesimo e della cultura, è una città che dice "no alla guerra". Ben 10mila i partecipanti.
Cristiani, musulmani, ebrei. Tutti uniti nel chiedere la pace in una manifestazione che è la prima in Europa ad essere così partecipata. Oltre 2300 le candele distribuite. Ci hanno pensato loro a illuminare una notte di autunno ancora mite. Nessuna polemica. Tempo dei sorrisi e della pace appunto, con una lunga bandiera di 10 metri.
Ci sono i politici - da destra a sinistra-, le associazioni, i sindacati, gli scout e i semplici cittadini. Poi c'è il rabbino di Firenze, Gaudi Piperno, l'Imam Izzedin Elzlir e il mondo cristiano e cattolico.
"Un nuovo Umanesimo", lo ha definito padre Bernardo Gianni, l'ideatore di questa manifestazione.
"Questa è Firenze la sua società civile dà un grande segnale di responsabilità. Col rabbino non c’è una rappacificazione, perché noi, neppure nei giorni scorsi, abbiamo mai smesso di parlare", ha detto l'imam Elzir.
"La comunità ebraica non è combattuta e divisa", ci ha tenuto a sottolineare Piperno ribadendo il lutto che molte famiglie stanno vivendo a causa della guerra.
Firenze la città del dialogo
L'arrivo in San Miniato al Monte è condito da un misto tra stupore e aver compiuto qualcosa di straordinario. Inizialmente non c'è la percezione di quante siano le persone. Poi, da lassù lo sguardo su una Firenze, che accoglie un lungo serpentone di pace. E' da qui che padre Bernardo, commosso e grato a tutti coloro che hanno partecipato, invoca la pace e chiede la liberazione degli ostaggi.
"Se non stiamo attenti a morire di inquinamento, moriremo di odio. Il dialogo si costruisce innanzitutto ascoltando", ha ricordato padre Berbardo Gianni, visibilmente emozionato. "Stringiamoci la mano sugli spalti di pace, nel segno di San Miniato. Per favore signori della guerra, cessate il fuoco. Viva la pace!".
Il sindaco Dario Nardella
"Un momento magico di unione e speranza - ha commentato il sindaco di Firenze, Dario Nardella - . L’abbraccio tra l’Abate Bernardo, il Rav Gadi e l’Imam Izzedin in mezzo a una folla è una immagine unica che resterà nella storia della nostra città. Grazie a tutti coloro che hanno reso questa serata straordinaria: Firenze città della pace".
Eugenio Giani: "Israele e Palestina devono convivere in pace"
"Un momento storico per la pace nel mondo che rinnova lo spirito di Giorgio La Pira, ma anche la vocazione di Firenze a creare sempre dialogo, tolleranza, diritti umani e civili, un mondo di pace. Grazie a Padre Bernardo che è l’anima di questa Firenze", ha ricordato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Israele ha diritto a esistenza e sviluppo, il popolo palestinese ha diritto all’autodeterminazione e ad avere uno Stato. Israele e Palestina devono convivere e crescere in pace, via i radicalismi e gli integralismi di guerra".