Accuse e contro accuse

Il sindaco di Grosseto contro la legge sull'aborto. "Si faccia ascoltare il battito del bambino prima"

Molte le polemiche. Melio (Pd): "Imporre un simile trattamento è soltanto una vera e propria violenza verso le donne"

Il sindaco di Grosseto contro la legge sull'aborto. "Si faccia ascoltare il battito del bambino prima"
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"Ho deciso di firmare la proposta di legge d'iniziativa popolare per giungere a una modifica all'articolo 14 della legge 194/78. La proposta prevede che il medico che effettua la visita che precede l'interruzione di gravidanza sia obbligato a far vedere alla donna intenzionata ad abortire, tramite esami strumentali, il nascituro che porta in grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso".

E' una presa di posizione precisa quella del sindaco di Grosseto,  Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sulla modifica della Legge sull'aborto.

In sostanza chi deciderà di abortire, secondo l'eventuale modifica di legge, sarà costretta ad ascoltare il battito del cuore.

Molte le polemiche da parte del Pd

Posizione, però, che ha scaturito le polemiche - piuttosto inevitabili -. A rispondere dal Pd Toscano, sempre sui social, è Iocapo Melio, consigliere regionale e attivista dei diritti umani e civili.

"Imporre un simile trattamento è soltanto una vera e propria violenza verso le donne che hanno tutto il diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e della propria vita".

Jacopo Melio

Ma Vivarelli non ha dubbi sulla finalità secondo cui il gesto accrescerebbe la consapevolezza del gesto dell'aborto.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto

"Ciò ovviamente non va a limitare la libertà individuale della donna sancita dalle norme e dal buonsenso - scrive ancora il primo cittadino grossetano  - Ma rende più completo e maturo il suo percorso decisionale. Vogliamo che la scelta della donna sia libera, ma allo stesso tempo consapevole", sostiene il sindaco di Grosseto già noto alle cronache per diversi episodi provocatori. Come quella volta che in palestra si filmò dicendo: "Dio dammi la forza per un comunista in meno!".

E' sempre Melio a rispondere: "D’altronde cosa vogliamo aspettarci da chi ha pubblicato contenuti sessisti che paragonavano una segretaria di Partito a un cavallo? Rispetto concreto per le donne? Scelte orientate verso una vera educazione e sostegno psicologico per chi vuole affrontare certi percorsi?"

Vivarelli è convinto del contrario: "Andare avanti si può. Che non si è sole"

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