Crollo Giaccherino a Pistoia, aperto fascicolo contro ignoti: due ipotesi di reato
Le indagini proseguono ascoltando i testimoni del matrimonio. L'ex convento di Giaccherino è in mano alla Rinascimento Srl
Erano appena passate le 19 di sabato 13 gennaio 2024 quando il pavimento del primo piano dell'ex convento di Giaccherino a Pistoia è crollato mentre gran parte degli invitati al matrimonio stavano ballando e festeggiando tutti assieme. Dei circa 130 totali, a rimanere feriti, più o meno gravemente, sono stati circa 60, compresi gli sposi Paolo Mugnaini e Valeria Ybarra. Una caduta di almeno cinque metri, una nuvola di polvere e le grida di dolore e paura. Uno scenario drammatico ed una tragedia fortunatamente soltanto sfiorata.
Tutti fuori pericolo di vita
Alla fine sono state sei le persone gravemente ferite trasportate in codice rosso nei diversi ospedali dell’area compresa tra Pistoia, Pescia, Lucca, Prato e Firenze. Al policlinico fiorentino di Careggi sono ricoverate ancora due persone che non sono in pericolo di vita, ma la cui prognosi resta per il momento riservata. In generale comunque, tutti i feriti sono già fuori pericolo e la maggior parte già dimessi, tra cui gli sposi stessi.
Ad aver preso messo le mani sulla storia, dopo il mezzo sospiro di sollievo per un esito potenzialmente ben più grave, adesso è la macchina giudiziaria. Partita già sabato notte, con il sequestro immediato del convento, la procura di Pistoia, nella persona di Tommaso Coletta, ha aperto un fascicolo contro ignoti con due ipotesi di reato: lesioni colpose e omissione di lavori necessari per rimuovere i pericoli.
Le indagini al via
Le indagini sono state affidate ai carabinieri di Pistoia i quali hanno già ascoltato quattro testimoni tra gli invitati. Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche il padre dello sposo e lo stesso Paolo Mugnaini, il quale aveva firmato il contratto di affitto della struttura per la festa. Previsti nuovi sopralluoghi mentre nel frattempo si attende una prima relazione da parte dei Vigili del Fuoco.
L'attenzione degli investigatori verte sulla verifica dell'abilitazione del solaio per essere sfruttato come sala da ballo e se, soprattutto, fosse abilitato per reggere gli oltre 100 invitati presenti. Il manutentore dell'ultimo intervento registrato nel complesso ha ammesso di non esser difatti intervenuto sul solaio, domandandosi anzi il perché non sia stata usata un'altra stanza più adatta a contenere un numero elevato di persone.
L'audio della chiamata al 118
Ex convento Giaccherino è in mano a privati
Sul fatto nel frattempo si sono esposti anche i proprietari dell'ex convento, le famiglie Tonti e Fabbrini con un comunicato congiunto.
"Il più sincero dolore e la più sentita vicinanza agli sposi e alle persone che sono rimaste ferite - hanno detto -. È stato un tragico e imprevedibile evento, non riusciamo a comprendere come sia accaduto. Siamo attoniti e sgomenti. Desideriamo essere vicini ai due giovani sposi e alle famiglie coinvolte in questa tragedia che ha scosso tutti noi e il personale che lavora nella struttura. Siamo a completa disposizione della magistratura e delle autorità affinché sia fatta chiarezza. Desideriamo ringraziare sentitamente il personale del 118, i vigili del fuoco e tutte le forze dell’ordine, assieme al sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e agli assessori, per il pronto intervento nel luogo dell’evento".
L'edificio dell'ex convento è da tempo proprietà privata della Rinascimento Srl guidata dagli imprenditori Aldo Fabbrini, aglianese, e Roberto Tonti, pratese. All'addio dei frati, la location è diventata teatro di feste, eventi e appunto matrimoni. Spetta dunque ai privati sostenere le spese di manutenzione ordinaria, straordinaria e di messa in sicurezza delle strutture per ottenere dalle autorità preposte le relative certificazioni. Tra l'altro, era previsto anche un progetto di ammodernamento, il quale, a questo punto rischia di allontanarsi sempre di più.