FRODE MULTIMILIONARIA

Blitz della Finanza nella sede della Pistoiese: Maurizio De Simone e Stefan Lehmann arrestati per la truffa Pnrr

Nel corso della maxi operazione della Finanza è stato arrestato anche Stefan Lehmann, ex presidente della società arancione

Blitz della Finanza nella sede della Pistoiese: Maurizio De Simone e Stefan Lehmann arrestati per la truffa Pnrr
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Le fiamme gialle hanno fatto visita nella sede della US Pistoiese 1921. Il blitz è scattato questa mattina, giovedì 4 aprile 2024, con una importante operazione che l'obiettivo di gettare luce sui conti della società arancione. Le perquisizioni non si erano ancora conclusa quando una nuova notizia ha scosso l'ambiente.

Il garante dimissionario Maurizio De Simone è stato infatti arrestato perché coinvolto in una frode milionaria relativa a fondi Ue e Pnrr. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Nelle prime ore di questa mattina i finanzieri hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 24 soggetti (di cui 8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato dell'Ufficio di Venezia, nonché di sequestri preventivi per oltre 600 milioni di euro. Secondo quanto raccolto dal quotidiano La Nazione  tra di essi vi sarebbe appunto lo stesso Maurizio De Simone.

Nella sede della Pistoiese è presente la Guardia di Finanza di Pistoia. Per la società arancione si parlerebbe di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e indebite sottrazioni al pagamento delle imposte. Oltre all'ex garante, anche altri soggetti gravitanti attorno al club potrebbero essere coinvolti.

Il comunicato della GDF di Pistoia

Il Nucleo PEF di Pistoia e la Sezione di P.G. della Guardia di Finanza presso la Procura di Pistoia, delegati dalla locale A.G. ed in coordinamento con la Procura Europea (EPPO) Venezia, hanno eseguito, nella giornata di ieri, una perquisizione presso la società sportiva calcistica "US PISTOIESE 1921" per ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni nei confronti di quattro soggetti.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia, hanno consentito di ipotizzare condotte illecite volte a aggravare il dissesto della società calcistica, mediante l'omissione sistematica del pagamento dei debiti tributari e previdenziali e di quelli verso i fornitori e non assumendo iniziative per garantire la continuità aziendale e la copertura delle perdite. Inoltre, veniva ipotizzata l'emissione di fatture per operazioni inesistenti con riferimento ai rapporti tra una società terza e la PISTOIESE, in relazione a prestazioni di servizi presumibilmente non effettuate.

La Procura della Repubblica di Pistoia ha inoltre avanzato richiesta di apertura della liquidazione giudiziale per la "US PISTOIESE 1921"

Il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e per effetto del principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Stefan Lehmann, ex presidente della Pistoiese

Arrestato anche l'ex presidente Stefan Lehmann

Non solo Maurizio De Simone. , Anche l'ex presidente della Pistoiese Stefan Lehmann è stato infatti arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Venezia. A riportare i nomi dei soggetti coinvolti è il Fatto Quotidiano, il quale cita appunto anche il nome dell'imprenditore tedesco il quale arrivò a Pistoia nel gennaio 2022 per assumere il ruolo di presidente della società arancione, ruolo mantenuto fino al maggio 2023.

Grande operazione

Le operazioni stanno interessando diversi Paesi europei, con il coinvolgimento delle forze di polizia slovacche, rumene e austriache; sul territorio nazionale oltre 150 finanzieri stanno eseguendo perquisizioni in Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, anche con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”.

Le attività di frode, allo stato delle indagini attribuite al sodalizio criminale con il coinvolgimento di svariati prestanome e l’ausilio di 4 professionisti, hanno in una prima fase riguardato iniziative progettuali per decine di milioni di euro, finanziate a valere sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), nell’ambito della Digitalizzazione, Innovazione e Competitività nel sistema produttivo ed erogati da SIMEST (società partecipata da CDP con l’obiettivo di sostenere le imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione), che ha corrisposto tempestivamente alle richieste dell’Autorità giudiziaria fornendo collaborazione alle indagini. Le investigazioni hanno poi permesso di far emergere come la medesima organizzazione, utilizzando spesso le stesse società, fosse dedita anche alla creazione di crediti inesistenti nel settore edilizio (bonus facciate) e per il sostegno della capitalizzazione delle imprese (A.C.E.), per circa 600 milioni di euro.

Le attività di polizia giudiziaria, condotte dalle Fiamme Gialle di Venezia con il supporto dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza, hanno consentito poi di individuare, mediante l’uso della tecnica del “follow the money”, le condotte ritenute di riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti profitti illeciti attuate attraverso un complesso reticolato di società fittizie artatamente costituite anche in Austria, Slovacchia e Romania. Ad agevolare la ricostruzione dei flussi finanziari illeciti hanno contribuito gli approfondimenti svolti su oltre 100 segnalazioni di operazioni sospette (provenienti anche da Financial Intelligence Unit estere) afferenti agli indagati che, unitamente ai riscontri documentali raccolti attraverso acquisizioni documentali e indagini bancarie, hanno consentito di individuare i presunti promotori, i partecipi e gli agevolatori del sodalizio criminale, con i differenti ruoli assunti dai responsabili nell’architettare evoluti sistemi di frode.

 

Il servizio di Italia 7 (gruppo Netweek)

 

A valle di questi, si è posto un altrettanto raffinato apparato di riciclaggio, peraltro agevolato anche dall’utilizzo di tecnologie avanzate (come Virtual Private Network, server cloud dislocati in Paesi poco collaborativi, crypto-asset, specifici software di intelligenza artificiale per aumentare la velocità di produzione dei documenti falsi) e di società di cartolarizzazione dei crediti al fine di occultare e proteggere, da un lato, l’illegale business del sodalizio da eventuali controlli posti in essere dalle forze di polizia e, dall’altro, trovare nuove modalità di monetizzazione dei crediti inesistenti.

Tra i valori sottoposti a sequestro, spiccano appartamenti e ville signorili, importanti somme in criptovalute, orologi di alta fascia (Rolex), gioielli (Cartier), oro e auto di lusso (tra cui Lamborghini Urus, Porsche Panamera e Audi Q8). Tali beni, unitamente agli oltre 600 milioni di crediti, sono tutti oggetto di sequestro nel corso delle operazioni odierne.

I risultati ottenuti consentono di affermare che l’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea che ha un Corpo di polizia specializzato come la Guardia di Finanza, il quale, attraverso una prodromica attività d’intelligence e di controllo economico del territorio, effettua una mirata selezione degli obiettivi a tutela della corretta attuazione delle risorse finanziarie erogate nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al recupero delle risorse europee illecitamente percepite.

Il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e per effetto del principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Il commento del sindaco Alessandro Tomasi

"Abbiamo appreso che stamattina la Guardia di Finanza, nell'ambito di un'operazione svolta a livello europeo, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del garante del trust arancione Maurizio De Simone. I finanzieri hanno dato esecuzione a provvedimenti contenti 24 misure cautelari e sequestri per 600milioni di euro. Le attività di frode hanno riguardato soprattutto iniziative progettuali per decine di milioni di euro finanziate illecitamente con fondi PNRR. Le operazioni stanno interessando diversi Paesi europei e nelle scorse ore 150 finanzieri hanno effettuato perquisizioni in molte regioni italiane. È stata perquisita anche la sede della Pistoiese".

"Apprendiamo, per il momento esclusivamente dalle notizie riportate dalla stampa, che ci sarebbe un secondo filone di inchiesta aperto, una costola della maxi indagine europea, riguardante le vicende del club arancione con particolare riferimento - si legge sui quotidiani - alla bancarotta fraudolenta. Per adesso non abbiamo ancora un quadro ben definito della situazione che riguarda la società arancione, il trust, la proprietà; solo dopo averlo acquisito sarà possibile capire se esistono strumenti di azione per intervenire in qualche modo a difesa della squadra e dei colori della città nel momento più buio della storia della Pistoiese".

"Stamani mi sono subito confrontato con l'avvocatura della Lega calcio sugli scenari possibili e sui regolamenti vigenti per capire, adesso, quali strade si apriranno a seconda di ciò che accadrà. L'unico dato certo è che la situazione è estremamente delicata ed in continua evoluzione. Quello aperto stamani è un capito gravissimo, che va al di là delle vicende sportive, e su questo, in spirito garantista, ci affidiamo naturalmente alla giustizia".

"Siamo una città che combatte l'illegalità; sui fondi Pnrr abbiamo stipulato un accordo con la Guardia di Finanza per avere controlli maggiori rispetto a quelli normalmente applicati.  Occorre sottolineare che la nostra città e lo spirito che da sempre guida i tifosi della Pistoiese - che ho ricevuto anche recentemente e con i quali mi sono confrontato in modo riservato e sereno sulle scelte e sulle posizioni del Comune senza mai cavalcare, in entrambi i sensi, sterili polemiche -  sono basati su valori sani e che questa vicenda va ben oltre la storia di alti e bassi della squadra, una storia in cui i tifosi hanno sempre supportato i colori arancioni, nella vittoria e nella sconfitta".

"Mi preme poi sottolineare la correttezza e la serietà con cui il Comune si è sempre mosso nei confronti della gestione di De Simone, nonostante le tante difficoltà e le inadempienze riscontrate. Questa Amministrazione, fin dal primo momento, ha applicato verso la società le regole che valgono per tutti, ovviamente senza sconti, facendogli capire che alla legalità non ci sono deroghe, e chiarendo che i nostri impianti sportivi sono frutto della nostra fatica e appartengono ai cittadini ed alla città. Spesso la richiesta di adempiere agli obblighi dettati dalla normativa, è stato motivo di attacchi della dirigenza verso questo Comune. A tali provocazioni abbiamo sempre preferito non rispondere. Oggi si apre sicuramente un capitolo diverso e nuovo, ben più pesante e grave, su cui altri hanno la responsabilità di fare luce. Questa Amministrazione si impegna, una volta delineati in modo netto i contorni della vicenda e per quanto sarà possibile, a fare la propria parte in nome dei colori arancioni".

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