SCIOPERO

Azienda Cavalli: ecco le foto del "funerale" inscenato dai dipendenti

Continua la mobilitazione dei 170 dipendenti della maison Roberto Cavalli.

Azienda Cavalli: ecco le foto del "funerale" inscenato dai dipendenti
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Le 170 maestranze della maison Cavalli sono passate all’attacco e dopo aver affisso uno striscione che chiama in causa anche le istituzioni, mercoledì scorso hanno inscenato il funerale dell’azienda.

Azienda Cavalli: ecco le foto del "funerale"

Vestiti di nero, con garofani e lumini accesi hanno celebrato la fine dell’azienda per cinquant’anni nell’olimpo della moda.  Alla base dell’iniziativa, il rifiuto alla proposta aziendale di chiudere la sede fiorentina e di spostare funzioni e personale  a Milano, oltre alla mancanza di solide prospettive future per coloro che potrebbero decidere di trasferirsi nel capoluogo lombardo. Su quest’ultimo fronte, i sindacati hanno registrato l’indisponibilità dell’azienda a discutere sia delle condizioni contrattuali e salariali dei lavoratori, sia dell’eventuale interruzione del rapporto di lavoro per chi non si trasferirà a lavorare nel capoluogo lombardo. L’azienda è infatti ferma sulle sue posizioni: chi sceglie di trasferirsi a Milano non avrà incentivi aggiuntivi oltre a quanto previsto dal contratto nazionale (una mensilità in più se ci sono familiari a carico, mezza senza), mentre chi non sceglierà di spostarsi nel capoluogo lombardo, avrà a disposizione il cosiddetto piano sociale (erogazione da sette a dieci mensilità a seconda dell’anzianità). L’azienda ha fatto sapere nei giorni scorsi, che giovedì 18 giugno, alle 23:59, scadeva il termine entro il quale il lavoratore doveva comunicare se intendeva usare le possibilità del piano sociale.  «Si tratta di un atteggiamento unilaterale inaccettabile – hanno commentato Femca Cisl e Filctem Cgil – servono risposte concrete alle aspettative dei dipendenti». Secondo molti lavoratori non solo sono stati privati di sede e dignità ma sono stati abbandonati anche dalle Istituzioni, non essendo riusciti a dare una ribalta nazionale alla vertenza. Eppure la solidarietà anche stavolta non è mancata. «Dopo l’amaro addio della maison Emilio Pucci – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani – la nostra città si trova adesso ad affrontare un’altra difficile vertenza sempre del settore moda, quella che interessa i dipendenti di Roberto Cavalli. Non  possiamo permettere che venga chiuso un importante presidio produttivo del territorio. Auspico che l’incontro in programma il prossimo 22 giugno tra azienda e sindacati, presso la Regione Toscana, possa trovare una soluzione in favore delle centinaia di lavoratori della Roberto Cavalli ai quali va la mia vicinanza e la mia solidarietà» Negativo il commento dei dipendenti: «oramai è finita».

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