Quali soluzioni?

Alluvione, centinaia di aziende ancora ferme. Confindustria chiede lo stop alle tasse

Ancora in attesa di risposte da Roma sugli adempimenti tributari e le altre scadenze

Alluvione, centinaia di aziende ancora ferme. Confindustria chiede lo stop alle tasse
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Si parla di due miliardi di danni dopo l'alluvione. Una cifra che potrebbe anche aumentare da qui a fine mese, dopo la consegna della relazione del commissario straordinario, Eugenio Giani. Resta l'incognita imprese. I danni che hanno subito il settore del vivaismo a Pistoia, il tessile a Prato e le innumerevoli aziende manifatturiere nel territorio campigiano. Adesso è corsa alle agevolazioni e allo stop alle tasse.

L'ordinanza di Eugenio Giani

Le attività produttive delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato danneggiate dal maltempo di inizio novembre (con danni adeguatamente accertati) potranno vendere i loro prodotti anche al di fuori dei locali di produzione, degli esercizi commerciali o all’esterno, su aree pubbliche o private indicate dai Comuni, senza bisogno di ulteriori titoli. Lo dice un'ordinanza firmata da Giani e che sarà attiva fino al prossimo 15 dicembre.

Favorire la vendita di tutti quei prodotti già pronti ma che a causa dell’alluvione rischiano di non essere commercializzabili attraverso i consueti canali di vendita - spiega Giani - è la motivazione di questa ordinanza. Le attività commerciali e artigianali potranno vendere i loro prodotti anche al di fuori dei locali di produzione, degli esercizi commerciali o all’esterno, su aree pubbliche o private indicate dai Comuni.

E’ un modo per aiutare concretamente le aziende produttrici che hanno bisogno di liquidità immediata e rischiano invece di dover buttare via anche prodotti integri nella loro funzionalità ma con imballaggi danneggiati. Chi vuol aiutare le aziende colpite dall’alluvione potrà avere anche questo strumento per farlo”.

Ma basta? Chiaramente no. Confindustria Toscana Nord chiede lo stop alle tasse.

"Le imprese sono ancora in attesa di veder accolte le richieste di un decreto legge che sospenda gli adempimenti tributari, contributivi, previdenziali, amministrativi e ambientali a carico delle imprese dei territori alluvionati - hanno detto  - Le prime scadenze sono a ridosso: il 16 novembre 2023 è la data ultima per alcuni adempimenti fiscali tra cui l'Iva, oltre che per l'utilizzo in compensazione dei bonus energia e gas del 1° e 2° trimestre 2023; poco oltre, il 30 novembre, toccherà all'Irap e all'Ires. Lo stesso 30 novembre è anche il termine per l'effettuazione degli investimenti su beni materiali Industria 4.0 e comunque prenotati entro il 31 dicembre 2022".

Centinaia di imprese ancora ferme

Delle 150 imprese industriali censite da Confindustria Toscana Nord nell'area di propria pertinenza (100 del tessile su Prato e Pistoia, più i comuni fiorentini Campi Bisenzio e Calenzano facenti parte parte del distretto pratese, cui si sommano 50 industrie di altri settori manifatturieri delle province di Prato, Pistoia e in minor misura Lucca) la metà ha riportato danni così consistenti da non aver ancora ripreso l'attività.

"Si conferma quindi la gravità degli effetti degli eventi atmosferici del 2-3 novembre, con ripercussioni rilevanti anche al di là delle stesse aziende colpite: molte di esse infatti sono parte di filiere produttive che risentono della situazione in tutta la loro articolazione".

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