76 grammi di hashish in auto: arrestato un 36enne dai Carabinieri a Staggia Senese
Operazione dei Carabinieri a Staggia Senese dove fermano, ed arrestano, un 36enne già noto per detenzione di hashish ed è stato trasferito nel carcere senese di Santo Spirito.
Nelle operazioni di controllo da parte del nucleo radiomobile della Compagnia dei Carabinieri, a Staggia Senese nel territorio di Poggibonsi si è proceduto all'arresto di un 36enne, già noto alle forze dell'ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti come hashish e condotto in carcere a Siena.
L'hashish nascosto in macchina, e non solo...
Venerdì 28 febbraio a Poggibonsi, in prossimità dell’ufficio postale di Staggia Senese, davanti al quale i militari transitavano in servizio antirapina, i Carabinieri dell’aliquota radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto un 36enne del luogo, loro vecchia conoscenza, di fatto senza fissa dimora, con precedenti denunce a carico e disoccupato, per il reato di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ai Carabinieri che gli si avvicinavano l’uomo era apparso preoccupato, inquieto. Tale circostanza li faceva insospettire, tanto che decidevano di procedere d’iniziativa a una perquisizione personale e veicolare sul mezzo in uso all’uomo, dal quale promanava il classico odore intenso tipico dei cannabinoidi.
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Con le proprie espressioni mimiche di preoccupazione, involontariamente il sospettato orientava le ricerche dei Carabinieri, che verificavano sistematicamente quanto fosse presente sul mezzo. I militari alla fine rinvenivano 76 (settantasei) grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish (una tavoletta e un cilindro), nonché un bilancino elettronico di precisione e cellophane per il confezionamento delle dosi. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, assunto in carico e debitamente custodito in attesa di versamento all’ufficio corpi di reato della Procura.
Dopo un passaggio in caserma per la redazione degli atti conseguenti al rinvenimento, l’uomo è stato dichiarato in arresto e tradotto al carcere senese di santo Spirito, a disposizione della locale Procura della Repubblica.