Emergenza abitativa

Una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale: a chiederla al Governo anche il Comune di Firenze 

Cinque proposte per invertire la tendenza

Una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale: a chiederla al Governo anche il Comune di Firenze 
Pubblicato:

Una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale, la restituzione gratuita ai Comuni degli immobili statali inutilizzati per utilizzo abitativo; il rifinanziamento dei fondi Locazione e Morosi Incolpevoli; una legge di regolamentazione per governare gli impatti degli affitti brevi turistici; una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’emergenza abitativa e come fragilità cui dedicare interventi e risorse.

Sono questi i cinque punti qualificanti, concordati e sostenuti dall’Anci, che gli assessori alla Casa di Roma (Andrea Tobia), Milano (Pierfrancesco Maran), Napoli (Laura Lieto), Torino (Jacopo Rosatelli), Bologna (Emily Marion Clancy), Firenze (Benedetta Albanese), Verona (Luisa Ceni), Padova (Francesca Benciolini), Parma (Ettore Brianti), Lodi (Maria Rosa Devecchi), e Bergamo (Marzia Marchesi) porteranno presto all’attenzione del governo.

Una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale: a chiederla al Governo anche il Comune di Firenze 

Il manifesto di proposte è emerso al termine del workshop “Un’alleanza municipalista per una politica nazionale sulla casa”, organizzato a Bologna nell’ambito dell’evento “Abitare, salute e conoscenza per la Grande Bologna”.

“Negli ultimi venti anni – hanno spiegato gli assessori – un progressivo processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa ha determinato una frammentazione delle politiche per la casa e in particolare dell’edilizia residenziale pubblica. Questo ha portato a un sostanziale disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate, con la conseguenza che il diritto alla casa è diventato diverso o minore a seconda della regione di residenza”.

“Basti solo accennare ad alcuni fenomeni emergenti – hanno rimarcato gli assessori alla Casa – che accomunano molte di queste città di medie e grandi dimensioni: dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili”.

E poi “la paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali – autentici buchi neri nelle città – o le esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui comuni”.

Da qui le cinque proposte, per ricomporre questi problemi e ricucire queste divergenze, attraverso azioni concrete alla scala nazionale al fine di garantire identici diritti e al contempo a riconoscere le diversità territoriali.

“Servono iniziative sia legislative che politiche finanziarie – hanno concluso gli assessori – perché i Comuni, in prima linea, hanno già pagato con un costo ormai insostenibile questo disimpegno”.

Seguici sui nostri canali